Dopo la fase di transizione fra la vecchia Giunta Pd e la nuova amministrazione Cinque Stelle che ha caratterizzato il secondo semestre dello scorso anno, si apre ora un nuovo capitolo, dove il Movimento fondato da Beppe Grillo e giunto alla guida di Torino avrà la possibilità di impostare le proprie scelte politiche senza doversi confrontare con l’eredità della gestione precedente.
Per questo motivo una serie di associazioni ed esponenti della società civile hanno sollecitato una serie di incontri con i rappresentanti della nuova amministrazione, per valutare le linee di indirizzo prima che le decisioni vengano prese. Invito accolto dai Cinque Stelle nell’ottica di quella trasparenza amministrativa e gestione partecipata della “cosa pubblica” che era parte integrante del loro programma elettorale.
In particolare, sabato 4 marzo nella sala polivalente di via Leoncavallo si è discusso del prossimo bilancio cittadino, con i consiglieri comunali impegnati a rispondere a molteplici domande poste da una serie di associazioni che portano avanti istanze e sensibilità diversificate.
Introducendo i temi dell’incontro, il consigliere Antonio Fornari, della Commissione Bilancio, ha inquadrato la situazione amministrativa del Comune, che in una classifica fra sei città oltre i 500.000 abitanti risulta primo per debito complessivo e secondo per le spese per il personale, un onere di 400 milioni che pesa per circa il 30% sul bilancio complessivo dell’Ente. Ha inoltre esplicitato la volontà di riordino delle numerose Fondazioni e associazioni patrocinate dal Comune.
Passando alla spinosa questione degli oneri di urbanizzazione (entrate straordinarie) utilizzati per finanziare la spesa corrente, il consigliere Damiano Carretto della Commissione Urbanistica e Trasporti ha assicurato che tali introiti verranno vincolati e indirizzati esclusivamente alla realizzazione di pratiche di manutenzione non effettuate in precedenza, relativamente al suolo pubblico, all’edilizia sociale e al verde urbano.
Problematiche, in generale, le possibilità di riacquisto o decartolarizzazione delle proprietà comunali alienate per fare cassa: Federico Mensio, della Commissione Ambiente, ha escluso che ci siano le disponibilità finanziare per il riacquisto delle quote di Amiat detenute da Iren, ammesso che quest’ultima manifesti la volontà di vendere, eventualità data come improbabile. Ancora Carretto ha sottolineato le difficoltà di rientrare in possesso dell’area di grande valore storico artistico della Cavallerizza. Parlando a margine dell’incontro su nostra specifica sollecitazione, Carretto ha evidenziato come, per quanto la società di cartolarizzazione che detiene parte della proprietà sia controllata al 100% dal Comune, essa è comunque vincolata dai debiti fondiari contratti con le banche, che hanno concesso nuovi mutui all’ente comunale proprio in virtù delle garanzie immobiliari fornite con la cartolarizzazione. A questo proposito, Emilio Soave di Pro Natura ha suggerito di esplorare la possibilità di sostituire nelle garanzie ipotecarie le quote di cartolarizzazione della Cavallerizza con quelle di altri immobili di proprietà comunale di pari interesse commerciale, ma senza la valenza storica dell’edificio pertinente al complesso del Polo Reale.
In merito alle spese per la cultura, il consigliere Massimo Giovara ha posto in guardia dalla tentazione di tagliare indiscriminatamente i contributi alle Fondazioni, perché affossandole si rischia di perdere una fonte importante di finanziamento, ovvero i fondi di provenienza ministeriale, che possono avere ricadute positive sul contesto economico del territorio, discorso valido anche per i grandi eventi (tra cui il Torino Jazz Festival) la cui valenza in termini di costi/benefici va oltre al semplice computo numerico delle spese sostenute per organizzarli, in quanto attrattori di pubblico e in grado di innescare circoli economicamente virtuosi. Al tempo stesso Giovara ha annunciato una riorganizzazione del sistema teatrale del capoluogo subalpino.
È stato dato spazio anche alla volontà di ripubblicizzare integralmente la Smat, per ribadire la sensibilità alla tematica dell’acqua come bene comune, e all’attenzione da porre nei confronti del CAAT, i mercati generali dove non sempre i diritti dei lavoratori sono tenuti nella giusta considerazione. In arrivo anche interventi per l’emergenza abitativa, grazie ai fondi del piano periferie, mentre si ipotizza di dare la possibilità agli inquilini morosi delle case popolari di ridurre il debito nei confronti dell’ente gestore svolgendo lavori di pubblica utilità, eventualità quest’ultima prevista anche per i disoccupati, che in cambio della loro prestazione lavorativa riceverebbero emolumenti dalle casse comunali. Emerge anche la volontà di ridurre l’impegno nelle società partecipate, mentre viene assicurata la volontà di rinegoziazione dei debiti contratti dal Comune con le banche in termini più favorevoli all’ente pubblico, attività costantemente portata avanti dall’Assessore al Bilancio.
Una serie di chiarimenti e dichiarazioni di intenti che non sempre hanno soddisfatto le aspettative dei rappresentanti delle associazioni che hanno organizzato l’incontro e dei cittadini che vi hanno partecipato, ma che hanno comunque dimostrato, al netto di incomprensioni e approssimazioni forzose, una disponibilità al dialogo e al confronto meritevole di apprezzamento.