La via della seta sarà (fortunatamente per il Piemonte e per l’Italia) la exit strategy dei Cinque Stelle da un problema che ad oggi appare irrisolvibile, l’assenso alla TAV.
Allo stato attuale i Cinque Stelle sono nell’angolo: se si arrendono e “lasciano fare” la TAV senza soddisfacenti spiegazioni (scuse) sono in difficoltà politicamente. Se invece arrivano a rompere con Matteo Salvini sanno che ad oggi (stando ai sondaggi) all’elezioni politiche il centrodestra probabilmente ha la maggioranza assoluta sia al Senato che alla Camera, e si archivia (probabilmente per sempre) l’esperienza giallo-verde.
Con i Cinque Stelle che in più hanno perso la grinta di “partito antisistema”.
Ma colpo di scena !
Di Maio, diventando grande statista, stipula una “alleanza” epocale con i cinesi.
E, a fronte dei nuovi dati, dei nuovi scenari, dei nuovi volumi di merci che l’interscambio con la Cina procacciato da Di Maio porterà, allora la TAV diventa (ancorché opera mai amata) indispensabile per il miracolo della rinascita economica dell’Italia con analisi costi benefici positiva.
Et voilà, si fa la TAV.