Lo si sapeva, ma i dati diffusi oggi da Ascom lo confermano. Il Covid ha falcidiato l’imprenditoria torinese. Nel 2020 è del 18 per cento il calo di nuove imprese nate, mentre sono addirittura 349 le imprese attive in meno, e molte altre sono “congelate, ovvero sopravvivono grazie ai ristori ma non possono fare impresa.
A questo si associa anche un calo della fiducia nei confronti del governo, mentre sono stati registrati con favore gli sforzi e gli aiuti portati dalla Regione Piemonte.
E’ il quadro emerso dall’Osservatorio Congiunturale dell’Ascom sul quarto trimestre 2020 e sulle previsioni per l’inizio 2021. “Numeri che parlano del profondo stato di incertezza e stanchezza in cui si trovano le nostre imprese – commenta Maria Luisa Coppa, presidente di Ascom Confcommercio – e delle attese nei confronti del nuovo governo Draghi nella speranza di serie programmazioni, che vadano oltre i 15 giorni, fatte di annunci del venerdì sera e di decreti ristori inadeguati. Chiediamo a tutte le istituzioni un impegno concreto per una riapertura in sicurezza di tutte le attività a rischio fallimento e una politica di deciso alleggerimento fiscale e burocratico”.