Anche per la Cerimonia di chiusura della campagna elettorale, Stefano Lo Russo sceglie la formula utilizzata nel corso di queste settimane: l’ascolto.
“Siamo voluti tornare alle origini, girando per le strade, parlando con la gente. Oltre alle due sedie, ho portato con me anche una clessidra di 5 minut e un quaderno su cui ho annotato le proposte della gente e che consulteró se diventerò sindaco e voglio farlo anche questa sera con gli ospiti che ci sono venuti a trovare in piazza”.
Sul palco con Lorusso, Carlotta Gilli, atleta olimpica e paralimpica, che in veste di ambasciatrice dello sport, ha chiesto che il nuovo sindaco presti maggiore attenzione verso tutte le discipline sportive: “Basta parlare solo di inclusione, è ora di applicarla. La prima cosa di cui Torino ha bisogno è il riordino delle strade, lo chiedo da cittadina, permettere a tutti di muoversi è la premessa per rendere vivibile la nostra città”.
Parla invece in versi Guido Catalano, poeta e scrittore, che dal suo libro “Ogni volta che mi baci muore un nazista” propone una lista di consigli per il candidato sindaco: “esagerare in gentilezza, esigere affetto e urlare il meno possibile, spegni il cellulare, esagerare con l’ascolto, perdonare, avere cura degli amici”.
Sara D’Amario, attrice e scrittrice di Fantasy, esordisce dicendo che ha piena fiducia in Lorusso come amico e politico onesto tenace e lucido e dunque non chiederà nulla al candidato sindaco.
Di periferie si è poi parlato con Gipo di Napoli della BandaKadabra, conosciuto come sindaco di San Salvario.
“Non si possono trascurare le ricadute e benefici che il settore spaziale può avere sui territori e sull’ambiente”. Questo l’invio di Astro Giulia, studentessa di ingegneria aerospaziale, scrittrice e coordinatore nazionale della Moon Village Association con il sogno di diventare astronauta.
A chiudere la carrellata di ospiti per Lorusso, Eugenio degli Eugenio in via di gioia. “Per Torino e per la musica a Torino è importante che ci sia e si faccia rete, contest, concorsi che permettono di crescere e farsi conoscere. Di questo c’è bisogno, di riempire gli spazi e presidiare con la musica i luoghi. Vorrei che il nuovo sindaco fosse in grado di creare connessioni tra le diversi parti di Torino”.
