Al Parco Sempione di Torino, area verde compresa fra Borgo Vittoria e Barriera di Milano, recentemente alla ribalta della cronaca per l’intervento dell’inviato di Striscia la Notizia Vittorio Brumotti per evidenziare il più grosso giro di spaccio di droga di tutta la zona nord di Torino, fino a qualche giorno fa venivano multati i padroni dei cani che accedevano al parco mentre gli spacciatori nordafricani lavoravano indisturbati.
La premessa da fare è che il Parco Sempione non è un’area recintata, ma ad accesso libero di giorno e di notte: l’area cani, recintata, e fruibile dai possessori di cani è stata soggetta a chiusura per le disposizioni anti Covid 19.
Per questo motivo i padroni dei cani passeggiavano singolarmente col proprio amico a quattro zampe all’interno del parco nella zona adiacente all’area. Ed è perché questo che sono stati multati in quanto all’interno del parco.
Il problema non è tanto la multa, sulla quale si potrebbe discutere, ma il fatto che gli spacciatori lavorano sulle panchine adiacenti all’area cani senza alcun problema.
Seconda cosa, altrettanto grave, come mai i clienti dei pusher non sono mai fermati per sapere quale era la motivazione della loro presenza, vista anche l’emergenza Coronavirus?
Il portare il cane al parco, rispettando la normativa della distanza dei 200 metri da casa, quale problema può creare?, si domandano i residenti. A quanto pare più di quelli che spacciano.