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venerdì, 14 Marzo 2025

Resilienza italiana, il movimento degli artisti

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Nuova Società nasce nel 1972 come quindicinale. Nel 1982 finisce la pubblicazione. Nel 2007 torna in edicola, fino al 2009, quando passa ad una prima versione online, per ritornare al cartaceo come mensile nel 2015. Dopo due anni diventa quotidiano online.

Un manifesto di un nuovo movimento nato per riportare l’arte e la cultura italiana ai vertici e per offrire un mezzo universale per superare l’individualismo e la crisi di valori in cui versa ormai da tempo la nostra società.
È questo il documento che verrà presentato domenica 13 aprile al Parco di Arte Vivente, il Pav, di Torino, in via Giordano Bruno 31, in occasione della presentazione della mostra “Il mare visto dal monte”.
Ancora una volta l’arte si mostra come abile precursore dei tempi di reazione e grazie alla collaborazione fra Ilaria Bignotti, curatore indipendente e storico d’arte e lo scultore Francesco Arecco, l’idea di vincere i limiti odierni, facendo leva su importanti e ineccepibili punti di forza italiani, come la qualità, il progetto ha preso vita e il suo nome riflette con forza e chiarezza quale sia l’intento prefisso: resilienza è un termine alieno al mondo artistico, è la capacità di un materiale di resistere a forze impulsive e all’usura, e i due fondatori hanno deciso di risemantizzarlo per trasformarlo in un concetto di scambio, basato sul dialogo, sulla condivisione di progetti per ridare valore al lavoro dell’artista, riconsegnargli la dignità di moderatore sociale e veicolatore di messaggi.
Ilaria Bignotti puntualizza sulla grande apertura che il Movimento garantisce: i primi sei artisti che sono stati interpellati per questo rivoluzionario e ambizioso progetto, Valentina De’ Mathà, Alberto Gianfreda, Francesca Pasquali, Laura Renna, Daniele Salvalai, non costituiscono un gruppo esclusivo, ma sono i primi pionieri; e in virtù del progetto proposto e grazie al tam-tam vorticoso dei social network e la curiosità che stimola anche presso il pubblico, si auspica che le collaborazioni aumentino e che Resilienza Italiana possa diventare una realtà importante sul piano nazionale.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

 

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