“Dall’inizio della campagna vaccinale, ritardi e disagi sono stati attribuiti sempre a fattori esterni: l’incertezza delle forniture da Roma o la scarsa disponibilità dei medici di base, ad esempio. Oggi, sulla base di quanto apprendiamo dai giornali, secondo la Giunta Regionale sarebbe la volta dei no – vax. Mai un riferimento a problemi “interni” al modello organizzativo piemontese”.
In consiglieri regionali del Partito Democratico Daniele Valle e Domenico Rossi replicano alla giunta di Alberto Cirio chiedendo maggior chiarezza e impegno per quel che riguarda la gestione della campagna vaccinale.
“È un fatto – osservano i consiglieri – che, a oggi, ci siano persone, nelle fasce più giovani, che hanno la propria prenotazione nella seconda metà di agosto: se questo (dichiarato) gran numero di novax diventerà un problema, lo sarà decisamente più avanti”.
A riprova che i problemi non deriverebbero dalla presenza di troppi novax piemontesi viene citato anche il fatto che agli openday vaccinali le risposte sono state positive e i posti esauriti in pochi minuti: “Risultati non coerenti con un problema “no vax” che, non si capisce perché, sarebbero concentrati in maniera particolare in Piemonte”.
“C’è in realtà una gran voglia di vaccinarsi a cui il nostro sistema, al netto della disponibilità e dell’abnegazione del personale socio-sanitario, non riesce a dare risposte in linea con le regioni più performanti. Oppure le dà con un servizio di qualità inferiore: la piattaforma, ad esempio, non consente di scegliere la data, non offre indicazioni del tipo di vaccino né della data del richiamo. Tutte variabili che, tra le notizie di questi giorni e le ferie imminenti, vengono prese in seria considerazione da chi sta aderendo o deve aderire. I limiti sono dunque organizzativi e le farraginosità della piattaforma piemontese sono decisive. Chi mesi fa ha scelto la piattaforma di Poste Italiane ha fatto un balzo notevole in avanti” osservano i consiglieri.