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martedì, 3 Dicembre 2024

Vaccini, Valle-Rossi: “Basta scuse, si metta mano all’organizzazione”

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Nuova Società nasce nel 1972 come quindicinale. Nel 1982 finisce la pubblicazione. Nel 2007 torna in edicola, fino al 2009, quando passa ad una prima versione online, per ritornare al cartaceo come mensile nel 2015. Dopo due anni diventa quotidiano online.

Dall’inizio della campagna vaccinale, ritardi e disagi sono stati attribuiti sempre a fattori esterni: l’incertezza delle forniture da Roma o la scarsa disponibilità dei medici di base, ad esempio. Oggi, sulla base di quanto apprendiamo dai giornali, secondo la Giunta Regionale sarebbe la volta dei no – vax. Mai un riferimento a problemi “interni” al modello organizzativo piemontese”.

In consiglieri regionali del Partito Democratico Daniele Valle e Domenico Rossi replicano alla giunta di Alberto Cirio chiedendo maggior chiarezza e impegno per quel che riguarda la gestione della campagna vaccinale.

“È un fatto – osservano i consiglieri – che, a oggi, ci siano persone, nelle fasce più giovani, che hanno la propria prenotazione nella seconda metà di agosto: se questo (dichiarato) gran numero di novax diventerà un problema, lo sarà decisamente più avanti”.

A riprova che i problemi non deriverebbero dalla presenza di troppi novax piemontesi viene citato anche il fatto che agli openday vaccinali le risposte sono state positive e i posti esauriti in pochi minuti: “Risultati non coerenti con un problema “no vax” che, non si capisce perché, sarebbero concentrati in maniera particolare in Piemonte”.

“C’è in realtà una gran voglia di vaccinarsi a cui il nostro sistema, al netto della disponibilità e dell’abnegazione del personale socio-sanitario, non riesce a dare risposte in linea con le regioni più performanti. Oppure le dà con un servizio di qualità inferiore: la piattaforma, ad esempio, non consente di scegliere la data, non offre indicazioni del tipo di vaccino né della data del richiamo. Tutte variabili che, tra le notizie di questi giorni e le ferie imminenti, vengono prese in seria considerazione da chi sta aderendo o deve aderire. I limiti sono dunque organizzativi e le farraginosità della piattaforma piemontese sono decisive. Chi mesi fa ha scelto la piattaforma di Poste Italiane ha fatto un balzo notevole in avanti” osservano i consiglieri.

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