di Moreno D’Angelo
E’ stata approvata all’unanimità in Consiglio Comunale la mozione della consigliera del partito democratico Federica Scanderebech per l’avvio della sperimentazione dello scooter sharing anche a Torino. Un passo importante per una mobilità realmente sostenibile in una città che guarda all’Europa e al futuro. (Le stime degli esperti vedono un futuro prossimo in cui le forme di mobilità condivisa coinvolgeranno 12 milioni di persone in Italia). Un successo documentato da quanto registrato a Milano. dove gli scooter in affitto hanno subito registrato un boom di 300mila adesioni. E ora tocca a Torino avvalersi di un ulteriore strumento che può contribuire a decongestionare il traffico, sia privato che pubblico, riducendo le criticità per le carenze di posteggi, evidenti in alcune zone del centro città e non solo, riducendo l’inquinamento.
«La finalità dello Scooter Sharing- afferma la Scanderebech – è quella di offrire un servizio di trasporto complementare ed integrativo dei sistemi di trasporto pubblico tradizionali, con conseguente riduzione dell’utilizzo del mezzo privato e benefici in termini di riduzione delle emissioni inquinanti; a Milano, ad esempio, le polveri sottili sono scese del 38%. Costituisce inoltre una valida alternativa ai trasporti di linea,in termini di maggiore flessibilità e comodità per l’utente che ha la possibilità di utilizzare un mezzo per periodi di tempo anche limitati, secondo le proprie necessità».
Con orgoglio e soddisfazione per l’approvazione la consigliera democratica precisa: « Si amplieranno ancor di più le possibilità per torinesi, city users e turisti, di scegliere forme di mobilità sostenibile e condivisa nel Comune di Torino ».
Affiancando bici in affitto, (con il continuo aumento di biciclette private), auto in affitto e relative app per un loro pronto utilizzo, e ora anche scooter sharing, oltre agli ordinari mezzi di trasporto pubblico, il possesso di un auto privata, con tutto il suo annesso di costi di gestione e di benzina, non sarebbe più così essenziale nella città della Fiat. Per molti giovani torinesi è così già da tempo.