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mercoledì, 11 Settembre 2024

Trogloditi nel Senato della nostra Repubblica

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Nuova Società nasce nel 1972 come quindicinale. Nel 1982 finisce la pubblicazione. Nel 2007 torna in edicola, fino al 2009, quando passa ad una prima versione online, per ritornare al cartaceo come mensile nel 2015. Dopo due anni diventa quotidiano online.

di Diego Novelli

Nella seduta del Senato di giovedì scorso, al termine del dibattito sulla proposta di legge Cirinnà, il capogruppo del Movimento Cinque Stelle, per rafforzare il dissenso sul provvedimento all’ordine del giorno, così ha concluso la sua dichiarazione di voto: “Ma andate tutti a vaffanculo”.
Scroscianti gli applausi dai banchi grillini, in particolare quelli di una giovane senatrice che gli sedeva accanto la quale con un grande compiaciuto sorriso si è spellata le mani a sostegno dell’illuminate invito del suo capogruppo.
Visto che Grillo, forse per un atto di eccessiva modestia, ha tolto il suo nome dal simbolo del movimento da lui fondato potrebbe sostituirlo con l’interiezione triviale, andata molto di moda dopo l’esordio bolognese dei Cinque Stelle. Comunque ogni persona civile che ha visto la scena in televisione si sarà posta alcune domande.
Il presidente dell’assemblea Grasso era presente? Se c’era dormiva e sognava? Oppure non ha ritenuto per mere ragioni di opportunismo di espellere dall’aula quel troglodita degno di vivere nelle caverne? E tutti gli altri senatori presenti in aula non hanno avuto niente da eccepire, oppure sono tutti già assuefatti a vivere in un ambiente primitivo, degradato, incivile?
Poiché il protagonista del disgustoso episodio, tale Alberto Airola, è torinese, riteniamo lecito domandare alla dottoressa Chiara Appendino, candidata alla guida di Torino, se questo dirigente del suo movimento sia cresciuto anche lui alla Bocconi e soprattutto, visto che la consigliera comunale uscente ha annunciato di mettere a concorso gli assessori della sua ipotetica giunta municipale, in che modo intenda tutelarsi da eventuali vincitori della gara adusi del turpiloquio?
Infine ci ha francamente sorpresi che La Stampa di oggi in prima pagina abbia definito “la chiosa” del capogruppo dei Cinque Stelle al Senato “una sfumatura di qualunquismo!”.
Stiamo toccando il fondo o siamo già sotto il livello di guardia?

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