Non c’è stato un tragico epilogo alla Pinelli, l’anarchico “volato giù” dalla Questura di Milano, ma la vicenda denunciata da un 25 enne di Nichelino non può non richiamare alla mente quella sera del lontano 1969.
I fatti, racchiusi nel fascicolo sul tavolo del sostituto procuratore Paolo Cappelli, avrebbero come protagonisti due agenti, uno della stradale e l’altro del commissariato di Domodossola in congedo che si sarebbero resi protagonisti di un tentativo di vendetta privata. Sbagliando però persona.
Secondo quanto raccontato dal giovane, infatti, lo scorso 17 marzo i due lo avrebbero sorpreso sul pianerottolo di casa, e dopo averlo picchiato e ferito con un coltello alla gola, l’avrebbero preso per le gambe e sporto fuori dalla finestra del nono piano. Il tutto mentre il giovane gridava loro di averlo confuso con il fratello 15enne.
Già, perché all’origine di tutto vi sarebbe un’altra terribile storia: ovvero, la violenza sessuale che la nipotina di sei anni del poliziotto della stradale avrebbe subito da un ragazzo di Nichelino, identificato nel fratello della vittima.
Come detto, su quanto raccontato del 25enne stanno ora indagando i carabinieri giunti sul posto subito dopo i fatti. Intanto nei giorni scorsi entrambe gli agenti sono stati convocati in Procura. Il poliziotto in congedo non si è presentato mentre il collega ha affermato di avere picchiato il ragazzo perché provocato da un sorriso beffardo, aggiungendo però di essersi recato a Nichelino solo per controllare la situazione dopo che la sorella e la nipotina avevano sporto denuncia. Eppure, molti particolari del loro racconto non sembrano aver convinto gli inquirenti che stanno cercando di ricostruire questa storia per capire cosa effettivamente sia successo.
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