Potrebbe essere la prima scossa di un terremoto. L’epicentro, oggi, è stato registrato a Firenze, ma vista la mole dell’inchiesta giudiziaria e del nostrano pacchetto delle grandi opere quello odierno potrebbe essere il primo sussulto di una serie. Sarà da vedere quale sarà la reazione del governo Renzi, che non è coinvolto solamente per via della chiamata in causa del ministro Maurizio Lupi. Le celebrazioni del premier Matteo Renzi per Tav ed Expo sono note.
Questa mattina i Carabinieri del Ros, in una maxi operazione coordinata dalla Procura di Firenze, hanno effettuato quattro arresti. Oltre 50 persone risultano indagate. Nel mirino la gestione illecita degli appalti delle cosiddette grandi opere. Una gigantesca torta. Tra i quattro arrestati c’è Ercole Incalza, superdirigente del ministero dei Lavori pubblici diventato ora consulente esterno. Gli imprenditori, Stefano Perotti e Francesco Cavallo, e il collaboratore di Incalza, Sandro Pacella, sono gli altri arrestati. I reati contestati sono di corruzione, induzione indebita, turbata libertà degli incanti, ovvero appalti, ed altri delitti contro la Pubblica amministrazione. Nell’inchiesta, come indagati, risulterebbero anche diversi politici, a compimento della grosse koalition dei larghi appalti.
L’apparato delle grandi opere, in particolare il Tav e anche l’Expo, sarebbe un «articolato sistema corruttivo che coinvolgeva dirigenti pubblici, società aggiudicatarie degli appalti ed imprese esecutrici dei lavori», ha fatto sapere la Procura di Firenze. L’inchiesta è partita dagli appalti per l’alta velocità del nodo toscano e per il sotto-attraversamento di Firenze, allargandosi poi a tutte le più importanti tratte del Tav del Nord ed alla serie di appalti pubblici connessi all’Expo.
Secondo l’accusa sarebbe stato Incalza, «potentissimo dirigente» del ministero, il principale artefice e regista del «sistema corruttivo». Incalza è stato per quattordici anni al ministero, lavorando quindi per sette governi, diventando ora consulente esterno. Mentre «Stefano Perotti – scrive il gip nell’ordinanza – ha procurato degli incarichi di lavoro a Luca Lupi», figlio del ministro Lupi. I Carabinieri del Ros stanno ancora effettuando decine di perquisizioni nei domicili degli indagati così come negli uffici di diverse società, tra le quali Rfi e Anas International Enterprise.