Un po’ come gli gnomi che stanno nascosti e protetti tra alberi e boschi. Sembra essere questa la nuova strategia del governo italiano per i lavori della linea ad alta velocità Torino-Lione. Ovvero, abbandonato il progetto originario di scavare il tunnel che congiunge i due lati delle Alpi da Susa, l’intero lavoro dovrebbe essere svolto dal cantiere-fortino di Chiomonte.
È questa la novità che il ministro delle Infrastrutture Maurizio Lupi illustrerà ai colleghi francesi in un tavolo richiesto proprio da Parigi per avere più garanzie sull’avanzamento dei lavori. Una variante che lo stesso Lupi avrebbe già discusso con Palazzo Chigi ottenendone l’approvazione, nonostante comporti ulteriori costi imprevisti.
Ma vediamo la nuova strategia nel dettaglio. Come detto, i 12 chilometri di tunnel dovevano originariamente essere scavati a Susa e i lavori iniziare già nel 2015. Ma a spaventare il governo è il timore delle contestazioni dei No Tav che negli anni scorsi hanno dato non poco fastidio e che nel caso si scegliesse di operare a Susa, dove anche il sindaco è contrario all’Alta Velocità, non si farebbero scappare l’occasione per nuove contestazioni. Così meglio una via più sicura o, verrebbe da dire, clandestina: scavare tutto da Chiomonte utilizzando il cantiere già presente come punto di partenza per arrivare fino a Susa.
Un lavoro di certo più costoso ma che secondo Lupi dovrebbe evitare il problema delle contestazioni. Infatti, l’area attorno al cantiere di Chiomonte è immersa tra le montagne e vi si accede per sentieri stretti e in molti punti difficilmente agibili. Questo dovrebbe significare meno proteste da parte dei No Tav che in realtà fino a questo momento hanno dimostrato di non farsi scoraggiare dalle montagne.
Quello che resta da capire sono i costi dell’opera che lieviterebbero ancora di più. La versione ufficiale di Palazzo Chigi parla di una spesa complessiva per la Torino-Lione circa 10 miliardi di euro. Ma secondo gli ultimi accordi tra ministero delle Infrastrutture e le Ferrovie si parlerebbe di un 3,4 per cento in più, che farebbe lievitare la cifra a 13 miliardi in totale. Ora se il Cipe (Centro interministeriale per la pianificazione economica), dovesse approvare la variante proposta da Lupi, si dovranno aggiungere altri 250-300 milioni. Il tutto per fare come gli gnomi nascosti in una grotta.