Sinistra Ecologista presenta liste e programma per le elezioni amministrative di Torino. La formazione promossa dal consigliere regionale Marco Grimaldi, nel panorama iper frammentato a sinistra del Pd, è riuscita a raccogliere un vasto interesse, incentrato sulla priorità delle tematiche ambientali e sociali.
Non a caso la capolista Sara Diena, è una attivista ambientalista ventunenne referente dal movimento “Fridays for future”. La maggioranza dei candidati è più vicina ai 30 che ai 40 anni. Insomma tanti giovani che hanno portato una ventata di entusiasmo con esponenti del Bike Pride e della realtà LGBT.
Abbiamo posto alcune domande a Jacopo Rosatelli che, insieme ad Alice Ravinale è portavoce della formazione politica che intende essere una sorta di “presidio” del centrosinistra, e che si pone ambiziosamente come promotore di un nuovo possibile soggetto aggregante a sinistra dei dem.
Quali sono i vostri principali obiettivi politici in una fase in cui l’emergenza ambientale è ormai universalmente riconosciuta ma ancora senza adeguate risposte?
Il nostro ruolo ci vede impegnati a pieno titolo in questa sfida nel centrosinistra come garanti per un’amministrazione con un profilo autenticamente progressista ed ecologista, impegnata sui temi sociali, di lotta alla discriminazione verso una società sostenibile. Non a caso “basta al consumo di suolo” è uno dei nostri principali slogan. Chiediamo il voto in queste importanti elezioni proprio per portare avanti questo presidio e questi obiettivi, anche di transizioni ecologica, dentro l’amministrazione guidata da Stefano Lo Russo.
Come vedete queste elezioni non facili per la sinistra?
Ci sono due modelli, due visioni a confronto. Quello della destra, aldilà degli slogan, rappresenta un modello intollerante con una città al servizio dei privilegiati. Il nostro è per una città solidale, inclusiva, tollerante.
I candidati di Sinistra ecologista sono alquanto giovani con diversi nomi noti del mondo della società civile e dell’informazione che quasi sempre non hanno alle spalle esperienze partitiche..
Hanno raccolto il nostro appello personaggi come Claudia Apostolo inviata Rai, Alida Vitale avvocato giuslavoralista garante della parità di genere, Silvana Dalmazzone docente torinese di economia ambientale e lo scrittore Roberto Mezzalama.
Evidentemente è stato capito e apprezzato lo sforzo autentico e genuino dei promotori. Insieme ad Alice, Marco Grimaldi, Alberto Re abbiamo iniziato a pensare a questa lista. Siamo stati presi sul serio e la serietà e credibilità della nostra proposta politica è stata apprezzata.
Ben 15 candidati su 40 sono under 40 e di questi la maggioranza ne ha meno di 30. Siamo la testimonianza di un esperienza politica che ha saputo raccogliere l’entusiasmo giovanile e la voglia di stare nelle istituzioni per cambiare la politica da dentro. Non si aspira a diventare politici di professione.
Perché vi è stato questo riconoscimento nel mare di proposte a sinistra dei dem?
Penso che ci sia il bisogno di una proposta netta e radicale nei contenuti su giustizia sociale e tutela dell’ambiente in collegamento con il centrosinistra. Credo che diversi di questi autorevoli personaggi non avrebbero seguito la nostra proposta se ci fossimo presentati per conto nostro. Questo per due esigenze: quella di cambiare la politica in senso sociale e ambientale, ma in modo concreto e quindi dentro una coalizione. Questa è la differenza dalle altre formazioni che si sono presentate fuori dalla coalizione.
Inoltre la presenza nella lista di persone impegnate nel sociale (Rosatelli è dell’Arci), nell’università, nel sindacato ha ovviamente dato corso a un effetto traino. Questo ha portato ad una lista di attiviste e attivisti seri, non improvvisati, impegnati da sempre nella vita politica e sociale cittadina senza essere politici di professione.
E su giovani, lavoro e precarietà sempre più diffusa?
Pensiamo che flessibilità significhi troppo spesso precarietà. Nelle politiche del lavoro c’è invece bisogno di stabilità, sicurezza e continuità di reddito e occupazionale. Il Comune dovrebbe sentire queste priorità nelle assunzioni dirette e nei suoi rapporti di lavoro e essere un datore di lavoro buono e non come quelle aziende che precarizzano. Con interventi a favore di chi cerca lavoro.
E sul reddito di cittadinanza?
Noi siamo favorevoli a mantenere il reddito di cittadinanza come misura di lotta alla povertà presente in tutti i paesi civili. Le persone che non hanno entrate vanno sostenute perché tutti hanno diritto ha una vita dignitosa. C’è da migliorare l’aspetto delle politiche attive del lavoro che andrebbe migliorato dal quadro formulato dai pentastellati.
Per le votazioni c’è ottimismo?
Siamo ottimisti ma bisogna restare umili e mettersi al servizio e in ascolto della città e delle sue realtà organizzate. Non vogliamo andare indietro con un’amministrazione chiusa e intollerante come sarebbe quella di Damilano.
Contrasti e polemiche con le formazioni di sinistra?
Non abbiamo polemiche verso alcuna lista o formazione politica che non facciano parte della compagine di destra. La campagna elettorale la facciamo contro Damilano.
Possiamo leggere un possibile progetto aggregativo a sinistra dei dem portato avanti da Sinistra Ecologista?
Se alle amministrative le liste a sinistra e in alleanza con i dem andranno bene si potrebbe davvero dar corso a un processo di aggregazione a partire dalle liste civiche che si sono rese protagoniste. Certamente un buon risultato potrebbe innescare un meccanismo di ricomposizione e di rilancio dell’area rosso-verde in tutta Italia. Il nostro impegno a Torino ha anche quindi un risvolto nazionale che potrà portare alle prossime elezioni politiche alla presenza di una forza rosso-verde che ricostruisce uno spazio politico che in altri anni arrivava anche alle due cifre.
E con i cinquestelle che rapporto sussiste?
Certamente ascolto e rispetto. Non sono degli avversari. Sono portatori di valori che riteniamo siano quelli della maggioranza dei torinesi che vorremmoo tradurre nella prossima amministrazione.
Il vostro pensiero sul voto utile?
L’unico voto utile è quello che il cittadino esprime. Ma la sfida vera è a due: centrodestra contro sinistra, tutto il resto non incide, non conta. Come detto Sinistra ecologista intende rafforzare il profilo progressista e ambientalista del centrosinistra alternativo a una destra mai così potente a Torino.