Primo via libera, in Piemonte, all’uso terapeutico della cannabis. È stata approvata dalla Commissione regionale Sanità la delibera regionale di indirizzo che recepisce le disposizioni contenute nel cosiddetto “decreto Lorenzin”.
Nelle prossime settimane l’Assessorato manderà un’informativa a tutte le Asl piemontesi e a tutti i medici di famiglia, per diffondere la conoscenza dell’impiego, le modalità di prescrizione e le forme di rimborso.
«Abbiamo deciso di dare il via libera a questa prima delibera di attuazione della legge – commenta Marco Grimaldi – fidandoci della volontà della giunta di allargare le maglie del Decreto Lorenzin, anche per rendere da subito accessibile e rimborsabile l’impiego ad uso medico della cannabis relativo alla cura dei sintomi di dolori cronici, sclerosi multipla, lesione del midollo spinale, nausee e vomito causati da chemioterapia, radioterapia, terapie per Hiv, cachessia, anoressia, perdita dell’appetito in pazienti oncologici o affetti da Aids, anoressia nervosa, glaucoma, movimenti involontari del copro e facciali nella sindrome di Tourette».
«Continueremo a batterci per non limitare l’uso terapeutico della canapa e la sua produzione – aggiunge Grimaldi -. Vogliamo che nessun malato sia più costretto ad acquistare la canapa dalle mafie».
Davide Bono, del Movimento 5 Stelle, invece parla di un regolamento «troppo timido che si limita a recepire i rigidi paletti nazionali». «Non sono nemmeno previsti progetti sperimentali di produzione in Piemonte, inseriti invece nel testo di legge approvato dal Consiglio regionale – continua Bono – L’assessorato alla Sanità dovrà inoltre, nel più breve tempo possibile, attuare un capillare percorso di informazione rivolto a tutti i medici del Piemonte».