Inizia oggi a Parigi il vertice internazionale su pace e sicurezza in Iraq, che mira alla definizione di una strategia comune contro l’avanzata delle milizie dell’Is, l’autoproclamato Stato islamico. Lo presiedono il presidente francese Francois Hollande e il premier iracheno Fouad Massoum, alla presenza dei ministri degli esteri di circa venti Paesi; tra questi l’Italia con Federica Moghrini, da poco nominata nuova lady Pesc.
Il summit si svolge all’indomani della decapitazione di un terzo ostaggio, l’inglese David Haines, rapito in Siria nel 2013 mentre lavorava in qualità di esperto di sicurezza per una Ong. Si teme ora per la vita del quarto uomo, il britannico Alan Henning.
«Non c’è tempo da perdere – ha esordito il presidente Hollande, inaugurando il vertice – Il caos fa il gioco dei terroristi. Bisogna quindi appoggiare coloro che possono negoziare e fare i necessari compromessi per preservare il futuro della Siria». Il riferimento del presidente francese, tutto interno al Paese, si riferisce alla sua opposizione cui chiede collaborazione.
A fargli eco è il presidente iracheno, Fuad Masum, che ribadisce la necessità di un intervento rapido e concertato da parte delle forze internazionali per bloccare la pericolosa espansione dell’Is e dei jihadisti che già hanno conquistato ampie zone della Siria.
«Si tratta di un problema grande che non riguarda solo l’Iraq – ha insistito Masum, cavalcando le paure occidentali – si estenderà ad altre parti del mondo. Molte persone arrivano dall’Europa. E a loro volta creeranno cellule dormienti».
Nel frattempo il ministro della difesa Francese, Jean-Yves Le Drian, in visita negli Emirati Arabi ha annunciato per oggi i primi voli di ricognizione dell’aviazione transalpina in Iraq nell’ambito dell’operazione internazionale contro lo Stato Islamico.