“Mi ritengo in corsa per il ballottaggio e penso di essere più competente, più saggio e sufficientemente libero per poter essere il sindaco di tutti”. Non manca l’ottimismo a Ugo Mattei in questa campagna elettorale. Il giurista candidato sindaco di Futura lo incontriamo in piazza Santa Giulia. Arriva con l’immancabile maglietta verde per un aperitivo con la presentazione dei suoi candidati.
“Io ho poca stampa in questa campagna elettorale ma non mi importa, sono stato molto vicino alle persone e se riuscirò ad arrivare al ballottaggio, superando il Pd, sono sicuro di battere Damilano”.
Ma su che base fa questa previsione?
“Futura, la lista civica che ho costituito, è una realtà che punta a coagulare una maggioranza di Governo che è una maggioranza coerente come quella che vinse il referendum dell’acqua pubblica nel 2011. Una lista pronta ad accogliere persone di entrambi gli schieramenti e pentastellati delusi e ci saranno delle sorprese dalle urne”.
Mattei ci tiene a ribadire con fermezza di essere e restare un uomo di sinistra con un’assoluta discriminante antifascista. Insomma per il professore la sua lista guarda davvero al futuro rispetto alle tante formazioni della sinistra con cui ha tagliato i ponti. Un approccio tranchant che ricorda quel Grillo della prima ora, in salsa marxiana, che dipingeva i partiti come zombie senza futuro.
Mattei precisa: “Vorrei una maggioranza di persone di qualunque provenienza, con la pregiudiziale antifascista, che abbiano capito la necessità che il popolo sia unito per contrastare questi processi di estrazione neoliberale”.
Continuando con il suo ottimismo elettorale aggiunge: “Sono stato molto vicino alle persone e mi ritengo in corsa per il ballottaggio. Auguro che il Pd arrivi terzo io secondo e Damilano lo batto al ballottaggio”. E i cinquestelle? “Sono irrilevanti e si sono dimostrati incompetenti”. E Conte?: “Era un signor nessuno che si è inebriato di potere e invece di tornare sui suoi passi si è messo a capo di un partitino”.
Non manca anche il riferimento al Covid e al vaccino, dopo che le sue posizioni gli hanno consentito di coinvolgere le simpatie parte dell’area no vax: “Si tratta di una grande sperimentazione medica e sociale e questo è lo scopo primario di questa gestione della pandemia in cui per la prima volta il vaccino arriva prima delle cure. Un fatto che è comprensibile solo in termini di economia politica nel senso marxiano del termine”.
Ritiene che siano anche verosimili quei discorsi complottisti che arrivano a parlare di un piano di ridimensionamento della popolazione mondiale?
“Non credo a un disegno di questo tipo. E’ invece in corso un processo di sostituzione del diritto con la tecnologia. Ed è questa la ragione per cui si è stabilito questo clima di terrore rispetto al Covid 19. Un clima per far accettare il green pass ed un sistema di schedatura informatica”.
Torniamo a Torino. Che sindaco si auspica?
“A questo punto serve come Sindaco una persona competente ed io penso di essere più competente, più saggio e sufficientemente libero per poter essere il sindaco di tutti. Penso che i candidati presentati da noi lo siano molto più di un ereditiero e un funzionario di partito. Personaggi controllati che non faranno mai il bene della Nazione ma solo gli interessi di una piccola élite di questa città”.