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venerdì, 14 Marzo 2025

La Giunta non presenta in Commissione il testo del “Riparti Piemonte”. Grimaldi (LUV): “Il bazooka di Cirio? Un giocattolo buono per stare in casa”.

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“Il ‘bazooka’ di Cirio? Un giocattolo buono per stare in casa. Per la fase 2 ci vorrebbero più idee, visto che i soldi sono pochi. Le campagne social di Lega e alleati dicono già a chi arriveranno i soldi del ‘Riparti Piemonte’ e quanti, ma mentre le opposizioni hanno dato la loro disponibilità a collaborare alla fase 2, per l’ennesima volta il testo viene sottratto alla discussione in Commissione e rimandato a una conferenza stampa. Caro Presidente, se non ci rispettate come opposizioni almeno mandateci un pass stampa, ci vediamo alle 17?” – dichiara il Capogruppo di Liberi Uguali Verdi, Marco Grimaldi, durante la Commissione in cui era programmata la presentazione del testo del “Riparti Piemonte”, che invece non c’è. Per questo Grimaldi ha chiesto di sospendere la seduta e aggiornarsi a mercoledì. “La disponibilità c’è quando i patti sono chiari, altrimenti la pazienza rimane a casa con la mascherina” – aggiunge – “e soprattutto, la disponibilità a trattare il testo come un omnibus non significa che accetteremo di approvarlo in due settimane: non ci sono solo proposte degli assessori, ma anche le proposte e gli emendamenti delle opposizioni”.

E, nel merito, Grimaldi commenta: “A chi si deve rivolgere il nostro intervento?” – prosegue Grimaldi – “A coloro che sono rimasti esclusi in parte o del tutto dalle misure di sostegno: ai bar e ai barbieri, ai centri sportivi, alle attività di somministrazione gestite dalle associazioni di promozione sociale, ai luoghi dallo spettacolo dal vivo, ai circoli Arci e a tanti altri soggetti del mondo della cultura e dell’intrattenimento pesantemente colpiti dalla crisi. Ai servizi educativi e per l’infanzia, lanciando anche delle sperimentazioni per la fase 2: apriamo i cortili delle scuole, organizziamo in sicurezza i centri estivi. Da oggi molti genitori torneranno al lavoro e la gestione dei figli ricadrà totalmente sulle loro spalle: siamo davvero sicuri che avere frotte di baby sitter e nonni che ogni giorno si spostano da una casa all’altra sia meno pericoloso di immaginare una parziale riapertura dei servizi? Siamo consapevoli che la scelta di rinunciare al rientro al lavoro per mancanza di alternative ricadrà per l’ennesima volta soprattutto sulle donne?”

“Poi” – aggiunge Grimaldi: – “dove sono le risorse aggiuntive per il sostegno all’affitto degli inquilini? Senza uno stanziamento straordinario, le famiglie che non hanno la fortuna di vivere in una casa di proprietà non reggeranno alla prolungata sospensione delle attività. E le misure per gli indigenti, che hanno bisogno di aiuti alimentari e di molti altri beni di prima necessità? Crediamo davvero che bastino 250mila euro? Il ‘bonus Piemonte’ è una misura complessiva da 88 milioni: o se ne trovano di più o si fa in modo di distribuirli a tutte le categorie. Se i più bisognosi resteranno di nuovo esclusi il bazooka sarà una pallottola spuntata”.

“Nel lockdown non siamo riusciti a mettere in sicurezza chi lavorava” – conclude Grimaldi. – “Oggi ripartono in Piemonte più di 239mila attività, solo a Torino tornano al lavoro circa 80mila persone. Il ‘Riparti Piemonte’ deve contenere idee e la fase 2 deve significare da un lato garantire le distanze fisiche e abbattere le distanze sociali, dall’altro anticipare alcune riflessioni sul futuro: allargare alla platea più ampia possibile lo smart working è un’opportunità per sperimentare orari ridotti a retribuzione invariata. E ridurre gli orari di lavoro è un obiettivo che avremmo dovuto porci prima e a prescindere da questa emergenza, anche per accompagnare un altro tema, che la questione dei servizi per l’infanzia rende lampante: serve un cambiamento radicale sulla genitorialità, che porti l’indennità di maternità al 100% e il congedo di paternità a 3 mesi, esteso anche ai dipendenti pubblici. Solo comprendendo ora tutto questo impediremo che un’epidemia ci riporti indietro sul terreno dei diritti”.

 

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