di Vanna Sedda
Torino pensa sempre più green. E affida le sue speranze alle due ruote. Tanto è stato fatto finora per promuovere ed incentivare tra gli abitanti la mobilità ciclabile per gli spostamenti urbani, primo fra tutti il Tobike, il servizio di Bike sharing attivo dal 2011, che con le attuali 108 stazioni ha permesso anche a chi non ha un mezzo proprio di sperimentarne l’uso. Nel giro di 3 anni il numero dei prelievi di bici è incrementato di un milione di unità, confermando il grande successo riscosso fin da subito. Non di minore importanza il Biciplan, il piano della mobilità ciclabile approvato nell’ottobre del 2013, per sviluppare la rete di percorsi ciclabili e garantire la sicurezza dei ciclisti. Tra gli ultimi nati il portale “Torino in bici”, il sito web che offre informazioni, consigli e suggerimenti per chi ha già una bici o vorrebbe averla, in particolare la possibilità di creare una mappa personalizzata con BUNET (Bike’s Urban Network in Torino) per trovare la strada più breve e veloce da percorrere. In futuro si prospetta anche la realizzazione di un parcheggio per le bici interno alla Stazione di Porta Susa, come nelle più avanzate città del Nord Europa.
Lo sforzo di questi anni si è tradotto anche in un miglioramento della qualità dell’aria, che ha permesso di risparmiare all’ambiente le emissioni di 601 t. di CO₂ e 142 kg di PM10. Tutti numeri che sembrano dar ragione al percorso intrapreso dall’amministrazione comunale.
E anche le prospettive future sono tante ed ambiziose, e rientrano in una programmazione strategica denominata SMILE (Smart, Mobility, Life and Health, Energy,) che prevede una serie di azioni volte a migliorare la vivibilità del contesto urbano, con il coinvolgimento, l’interazione e la collaborazione tra i diversi soggetti che operano sul territorio. A conferma del fatto che la bicicletta non solo è un mezzo veloce, pulito ed economico per i cittadini e per l’ambiente, ma svolge anche una funzione sociale di aggregazione e confronto.