La rabbia della disperazione di chi non ha più tetto sotto cui vivere non si ferma. Neppure dopo l’ennesimo sgombero. Così dopo pochi giorni dal blitz della polizia che ha costretto dodici famiglie a sloggiare da una palazzina in via Spano, in Borgo Filadelfia, chi non ha più una casa ha occupato i bagni pubblici comunali di via Conte di Roccavione 11, a pochi passi da via Stradella, nella Circoscrizione 5.
Le stesse famiglie di via Spano, tra cui il padre e la madre del neonato venuto alla luce poche ore dallo sgombero, hanno nuovamente una casa.
L’emergenza abitativa dunque resta il punto interrogativo più grande a cui fino a oggi l’amministrazione non è riuscita a dare una risposta. Quasi quattromila gli sfratti, di cui molti già in fase esecutiva. Nonostante gli appelli lanciati da più parti, tra cui quello dell’arcivescovo di Torino, Cesare Nosiglia, ben poco si è fatto su questo versate. Così gli sfrattati, con l’appoggio dei collettivi per la casa, si sono organizzati per rivendicare un loro diritto. In fondo difficile dargli torto, visto che sotto la Mole, nel 2014, ci sono ancora uomini, donne e bambini che vivono dentro le loro automobili. O, come questo caso, neonati che nascono già sfrattati.
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