Sono passati trent’anni dal 28 giugno del 1989, quando Gisella Orrù, studentessa sedicenne di Carbonia, in Sardegna, scompare.
Il suo cadavere viene ritrovato, nove giorni dopo, sul fondo di un pozzo nelle campagne di San Giovanni Suergiu, allora provincia di Cagliari. Uccisa in modo brutale dopo essere stata sessualmente abusata più volte.
In poco tempo il mistero sulla morte della ragazza diventa un caso seguito dalle cronache isolane come da quelle nazionali. E anche gli esiti giudiziari, con la condanna di due uomini (uno morto suicida in carcere) e l’assoluzione di altrettanti imputati, non hanno mai cancellato il dubbio che qualcosa di questa storia non sia stata detta.
Così il prossimo 28 giugno, proprio nel trentesimo anniversario della scomparsa di Gisella, uscirà nelle librerie “Gisella-Una verità in fondo al pozzo” il libro scritto per le Edizioni La Zattera dal giornalista Paolo Matteo Chessa che ha seguito la vicenda del “Giallo del pozzo” sin dal primo momento.
Nel suo libro Paolo Matteo Chessa ripercorre con precisione cronologica i fatti e ricostruisce antefatti e retroscena non senza dettagli inediti.
Come detto, il volume sarà disponibile dal 28 giugno in libreria e online.
Per La Zattera Paolo Matteo Chessa è anche autore del libro-inchiesta “Sulcis in fundo – Quando la mafia più sanguinaria sbarcò in Sardegna”, con il quale oltre a mettere appunto l’accento sui rischi delle infiltrazioni mafiose nell’isola ha ripercorso, analizzandole, le più significative vicende giudiziarie dai primi anni Ottanta ai giorni nostri.