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giovedì, 13 Marzo 2025

Il fine anno sabaudo di Chiara Appendino: “Non credo di aver fatto errori e mi prendo le responsabilità di certe decisioni”

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Nuova Società nasce nel 1972 come quindicinale. Nel 1982 finisce la pubblicazione. Nel 2007 torna in edicola, fino al 2009, quando passa ad una prima versione online, per ritornare al cartaceo come mensile nel 2015. Dopo due anni diventa quotidiano online.

di Giulia Zanotti

Saluti di fine anno e riepilogo delle puntate precedenti per Chiara Appendino e la sua Giunta. Sei mesi di governo a Cinquestelle, scivolati via senza troppi problemi, soprattutto se messi a confronto con quelli della collega Virginia Raggi – porella – che è ormai sull’orlo di una crisi di nervi da inchieste giudiziarie. Quelli romani si che son guai: verrebbe il panico o l’ansia a chiunque.
Torino non è Roma.
Principalmente perché chi c’era prima, come è stato spesso ricordato, non ha lavorato così male. Un’eredità facile da gestire, insomma. Senza dimenticare però che anche sotto la Mole e non solo sotto il Cupolone la Procura della Repubblica ha aperto alcuni fascicoli.  Ma questa è un’altra storia.
Poi Appendino non ama i paragoni, soprattutto questo «visto che due sindaci del Pd non sarebbero mai stati messi a confronto».
Oggi è tempo di riassuntino, dicevamo, sorrisi e scatti di famiglia.

Ed ecco il pdf con il resoconto completo del lavoro fatto dall’amministrazione Appendino

«Trentasei riunioni di Giunta e 764 delibere approvate», dice la sindaca con una punta evidente di orgoglio.
Microfono all’assessore Francesca Leon, che parla della delicata questione del Salone del Libro: «Una vicenda che ci ha impegnato molto, ma dalla quale è scaturito un nuovo format, che presenteremo il prossimo maggio», spiega.
«Un Salone che vuole creare un’integrazione con tutta città e dimostrare le capacità organizzative nell’ambito culturale di Torino, anche perché da quest’anno, per la prima volta, dobbiamo confrontarci con un Salone (quello di Milano, ndr) concorrente», continua la Leon.
Anche l’assessore all’Istruzione Patti guarda al “domani”, con fiducia dopo lo stanziamento di 18 milioni di euro: «Grazie al piano periferie agiremo su 20 scuole della città oltre ai 7 milioni dati all’edilizia scolastica per la manutenzione».

«A gennaio presenteremo un piano assunzioni per il servizio “0-3” e stiamo pensando ad una rivalutazione del sistema delle ludoteche e degli spazi per bimbi e ragazzi». Ancora spinoso il tema mense scolastiche: «Stiamo lavorando per dei nuovi progetti tenendo conto di una situazione molto complessa e in divenire», conclude Patti.

Marco Giusta, assessore alle Pari Opportunità: «Vi voglio parlare del bando per le periferie, ovvero progetti di rigenerazione urbana decise assieme alle Circoscrizioni. Abbiamo già incontrato i presidenti delle otto circoscrizioni. Sappiamo che è un percorso complicato e che parlare di minoranza significa anche parlare di minoranze: quelle categorie di popolazione per cui tutto è più difficile. Ad esempio i giovani, per i quali costruirsi un futuro è più difficile. La periferia non è solo una questione di chilometri che la separano dal centro, ma di difficoltà di vita. Vogliamo costruire politiche a partire da chi abita in queste zone e migliorare il modo in cui il comune interagisce con i cittadini».
Progetti per il 2017 all’insegna dell’innovazione e delle nuove tecnologie sono quelle presentati dall’assessore al Commercio Sacco e dall’assessore Pisano. Come “Open for business” che per Sacco è fondamentale per «rilanciare l’industria, migliorare la finanza e l’offerta culturale torinese. Senza contare che stiamo programmando il piano di marketing per rilanciare turisticamente Torino nei prossimi cinque anni». Oppure il progetto di Rete 5G «avviato – racconta Pisano – in collaborazione con Tim come prima città italiana a sperimentare un sistema di navigazione più veloce che sostituirà l’attuale 4G dal 2020».
L’assessore Giannuzzi esordisce ringraziando la polizia municipale per l’impegno nella campagna “malasosta” e per la sensibilizzazione sui danni dei botti di Capodanno per gli animali domestici. «Ci siamo concentrati molto sul problema smog. Bisogna creare una cultura di base per stili di vita più sostenibili. Ad esempio abbiamo creato una consulta ambientalista per un confronto costante con realtà ambientaliste. E puntiamo ad arrivare al 65 per cento di raccolta differenziata entro il 2020 aumentando il porta a porta».
Per l’assessore Lapietra nel 2017 «il trasporto pubblico sarà più veloce grazie a nuove priorità semaforiche è più inclusivo con nuovi bus più accessibili a persone disabili o ai passeggini. Mentre ci sarà una nuova tariffazione in base ad Isee è un biglietto unico urbano e extra urbano».
Secondo il vice della sindaca Montanari «è stato un avvio di mandato difficile e c’è stato un periodo di assestamento che ci ha costretto a scelte sofferte, ma ci sono segnali positivi per migliorare la qualità della vita dei cittadini. A partire dai 18 milioni del bando per le periferie che ci permetterà di fare molti interventi in molte zone della città e poi la nuova variante del piano regolatore grazie al quale limiteremo il consumo degli spazi verdi».

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Due grandi questioni invece nel bilancio dell’assessora Schellino, Ex Moi e il campo Rom di via San Germagnano. «Lavoreremo in modo interdisciplinare con ogni assessorato che interverrà in base alle proprie competenze. Certo si tratta di prevedere anche un importante intervento economico, e di immaginare e portare a compimento un percorso di reinserimento di chi da anni vive in questi luoghi. Capire le loro competenze e i loro bisogni per disegnare il loro futuro».
Riprende la parola Chiara Appendino: «La sfida più difficile è stata chiudere un Bilancio che aveva forte criticità. Abbiamo tagliato 6 milioni di euro e verificato alcune mancanze. Abbiamo fatto manovra da 58 milioni di euro mettendo in sicurezza sevizi città».
«Stiamo già lavorando per il 2017 per chiudere il bilancio entro il 28 febbraio e iniziare nella sfida di riallineare i conti».
Continua: «A gennaio con Chiamparino cercheremo di chiudere il Patto per Torino. Poi riordineremo la macchina comunale. Non sarà un anno semplice, ma con grandi opportunità e forse la più grande è quella delle periferie. Per quanto i problemi sono tanti e le risorse sono poche. Essere sindaco e uno dei ruoli più complessi, ma entusiasmanti. Sono fiera di essere sindaca di questa città».
«Mi sento la punta di un iceberg, ma punta di un gruppo, di una struttura che sta lavorando in modo compatto e con consiglieri eccezionali. La giunta lavora in modo collegiale. Ringrazio la mia maggioranza e anche l’opposizione che fa la sua parte», aggiunge Appendino.
Un semestre fatto anche di scelte che non hanno rimarcato quella discontinuità con la Giunta Fassino. Ad esempio ex Westinghouse. «Una decisione difficile, che andava fatta, come altre di cui mi assumo totalmente le responsabilità. Errare è umano, ma credo che da me e dalla mia Giunta non siano stati fatti grandi errori», conclude l’Appendino che per il futuro dice che opererà in maniera sabauda, andando con calma. Insomma un esageruma nen a Cinquestelle.

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