6.1 C
Torino
mercoledì, 9 Ottobre 2024

Grillo e la caccia ai giornalisti

Più letti

Nuova Società - sponsor
Redazione
Redazione
Nuova Società nasce nel 1972 come quindicinale. Nel 1982 finisce la pubblicazione. Nel 2007 torna in edicola, fino al 2009, quando passa ad una prima versione online, per ritornare al cartaceo come mensile nel 2015. Dopo due anni diventa quotidiano online.

E caccia alle streghe fu. O meglio ai giornalisti con tanto di lista nera.
Beppe Grillo ha deciso di indire una vera e propria ricerca ossessiva nei confronti dei giornalisti che non condividono le idee del Movimento Cinque Stelle.
La prima lettera scarlatta è per Maria Novella Oppo, giornalista de “L’Unità”.
«Maria Novella Oppo – scrive Grillo sul suo blog – si vanta di lavorare all’Unità dalla fine del ’73. Da allora non ha mai avuto un altro lavoro ed è mantenuta dai contribuenti da 40 anni grazie ai finanziamenti pubblici all’editoria che il Movimento 5 stelle vuole abolire subito. La Oppo appena può diffama pubblicamente il M5S. Per esempio sulla protesta di ieri alla Camera: “Ogni giorno una pagliacciata dei grillini […] Fanno casino […] Dimostrano di non saper fare e di non aver fatto niente per il popolo italiano […] Inscenano gazzarre […] Sono succubi di Berlusconi”. Qualche giorno fa: “Casaleggio va elucubrando ai danni dell’Italia”. E ancora: “Grillo vuole tutto, soprattutto il casino totale […] Un brulichio di piccoli fan [sono] divenuti per miracolo parlamentari e tenuti al guinzaglio perché non si prendano troppe libertà”».
Grillo ricorda che «il M5s abolirà il finanziamento pubblico all’editoria e la Oppo dovrà cercarsi un lavoro. Non è mai troppo tardi, o forse sì».
L’accorato appello del comico pentastellato si chiude con l’invito ai militanti grillini a segnalare «gli articoli dei ‘giornalisti’ stile Oppo per la nuova rubrica del blog: “giornalista del giorno”».
Immediata la reazione di condanna da parte del premier Enrico Letta: «#SolidarietáxMariaNovellaOppo,schedata e lapidata verbalmente da Grillo.Democrazia è rispetto della libertà dei giornalisti di criticarti».
Scettico, ma non troppo, Dario Fo, accanito sostenitore del Movimento Cinque Stelle: «Di certo non è il mio linguaggio e credo non l’abbia scritto neanche Grillo. Dev’essere qualcuno che lavora nella comunicazione. Non mi piace. Non accetto un linguaggio di questo genere. Non bisogna scendere alla brutalità dei giornalisti. Io non sono d’accordo sul fare la polemica su questi livelli. Ho letto delle risposte di Grillo più sottili e ironiche. E poi considerate le vendite che ha l’Unità vuol dire dare peso e valore a qualcuno che non ne merita».
Netta la condanna di Franco Siddi, segretario della Federazione Nazionale della Stampa Italiana: «Grillo l’ha fatta di nuovo fuori dal vaso. Ai giornalisti e all’informazione deve molto, se non tutto, dei suoi successi privati e di quelli politici. Per fortuna è anche un comico perché altrimenti vorrebbe dire che si candida a fare la politica con l’olio di ricino e questo non farebbe bene per primo a lui stesso e al suo movimento. Certamente non gli porterà alcun beneficio il nuovo sgangherato assalto ai giornalisti “nemici”, che vorrebbe schedare, come accade solo nei regimi».

© RIPRODUZIONE RISERVATA

- Advertisement -Nuova Società - sponsor

Articoli correlati

Nuova Società - sponsor

Primo Piano