Continua la battaglia a colpi di dichiarazioni sula vicenda Tav, dopo le minacce che Stefano Esposito, senatore piemontese del Partito Democratico e acceso sostenitore della linea ad alta velocità, avrebbe ricevuto da ignoti.
Mentre l’esponente del Pd si scaglia contro i presunti mandanti morali i cantanti Fiorella Mannoia e Caparezza, e l’ex membro del Consiglio Superiore della Magistratura Livio Pepino, Gianni Vattimo, politico e filosofo torinese, non risparmia pesanti frecciate all’indirizzo di Esposito.
In un’intervista rilasciata a Futura, testata del master di giornalismo del capoluogo piemontese, Vattimo paragona le bottiglie molotov ritrovate sul pianerottolo di casa Esposito con quelle della scuola Diaz a Genova durante il G8 che risultarono poi durante i processi come prove contraffatte, ovvero portate dalle forze dell’ordine per giustificare la carneficina.
“Non prendo sul serio Esposito. Avrà le sue ragioni. Ma non si dimentichi che quasi tutte le molotov trovate nei processi in Italia a cominciare da quelle di Genova, erano state messe dalle presunte vittime”, dice Vattimo, europarlamentare ex Italia dei Valori.
“A Genova – continua – non c’era neanche una molotov portata dal movimento erano tutte state messe sai poliziotti”.
Immediata la replica di Stefano Esposito: “Vattimo ha preso paro paro la linea dei siti No Tav che hanno scritto questa cosa”.
Sicuramente le parole del filosofo, che si era offerto come candidato con il Movimento Cinque Stelle ma che Beppe Grillo ha ritenuto non presentabile nelle proprie liste per le europee, non cadranno facilmente nel dimenticatoio, com’era già avvenuto in passato sempre con Vattimo, Erri De Luca, Ascanio Celestini, Mauro Corona, solo per fare alcuni esempi, intellettuali e artisti da sempre in prima fila nella lotta contro il Tav e con cui Stefano Esposito ha più volte incrociato le lame.