I sindacati e Fca hanno siglato l’accordo per l’applicazione dei contratti di solidarietà alla carrozzeria di Mirafiori. Fiom-Cgil, Uilm e Fim-Cisl «hanno raggiunto l’intesa su tavoli separati ma in contemporanea».
A Mirafiori, dove fino al 25 settembre è in vigore la cassa integrazione straordinaria per riorganizzazione, si ricorrerà ai contratti di solidarietà per un anno che riguarderanno tutti i lavoratori tranne i 1503 che sono addetti al SUV Levante.
L’orario lavorativo per 2369 persone verrà ridotto in media del 55 per cento.
«Nei piani dell’azienda – dicono dai sindacati – il ricorso alla solidarietà serve a gestire un temporaneo esubero di 1303 lavoratori».
«I contratti di solidarietà sono un fatto positivo per tutti quei lavoratori che da anni sono rimasti in cassa integrazione a zero ore, ma indicano «»anche che la crisi non è finita e che sarà importante capire quale altro investimento seguirà il Levante. Chiediamo che con l’assestamento della produzione del Levante e un allargamento della formazione, si possa coinvolgere tutta la fabbrica nei contratti di solidarietà, per evitare che i sacrifici ricadano solo su una parte dei lavoratori» ha commentato il segretario Fiom di Torino, Federico Bellono.
Della stessa opinione anche Dario Basso, segretario generale della Uilm Torino: «Ora necessita adoperarsi per mantenere un alto grado di attenzione sulla gestione dello strumento dei contatti di solidarietà»
Mentre una stoccatina alla Fiom, accusata di non aver avuto lo stesso comportamento in altre situazioni, arriva da Guido Chiarle, rappresentate della Cisl: «Oggi prendiamo atto con favore, che anche la Fiom ha posto la sua firma sul contratto di solidarietà a Mirafiori. Certo, quello che non riusciamo a capire come mai a Pomigliano il 24 Marzo 2014 lo stesso contratto con le stesse identiche caratteristiche di Mirafiori nello stabilimento campano non ha percorso la stessa strada e la Fiom non lo ha firmato. Sarebbe opportuno a questo punto che la Fiom facesse chiarezza al proprio interno, in primis nel rispetto dei lavoratori del Gruppo FCA».