Piero Fassino, interviene dopo la direzione del Partito Democratico sul tema Congresso e Governo. Per prima cosa smentisce le voci su una presunta scissione del Pd. «Leggendo i giornali trovo rappresentata una realtà di ciò che non è quello che è accaduto nella Direzione nazionale, perché ieri di scissione non ha parlato nessuno. I toni non avevano nulla di divisivo o contundente», spiega l’ex sindaco di Torino che poi aggiunge «Gotor evoca ogni giorno la scissione, ma nelle interviste. Qualche volta intervenga anche in Direzione e ci faccia capire cosa pensa». «Scissione è una parola pesante, e quale sarebbe il risultato, consegnare il paese a Grillo o alla destra? E poi quale sarebbe il programma di questo nuovo soggetto, perché non si è capito – ha continuato Fassino – Il Paese ha bisogno di un nuovo partito? Questa discussione è priva di senso».
«Mi auguro che non ci sarà la scissione, perché si farebbe un danno al paese, consegnandolo alla destra o al M5S».
«Poi non credo sia quello che chiedono gli italiani e non credo sia quello che chiede la nostra gente – ha aggiunto – Io la conosco, non vuole che ci si divida».
«Lo svolgimento del Congresso e la durata del governo non sono automaticamente connessi, in che mese si fa il Congresso non determina quanto dura questo governo, che è in carica, nella pienezza dei poteri e guidato da una persona autorevole», dice Fassino.
«Se la legislatura arriva in fondo non lo determina il Congresso del Pd, ma dipende da come matura il dibattito tra le forze politiche e da una valutazione del presidente della Repubblica», ha concluso.