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venerdì, 18 Ottobre 2024

Damilano fa i complimenti a Lo Russo e si smarca dalla destra: “Noi siamo il centro che non trova rappresentanza nei partiti”

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Giulia Zanotti
Giulia Zanotti
Giornalista dal 2012, muove i suoi primi passi nel mondo dell'informazione all'interno della redazione di Nuova Società. Laureata in Culture Moderne Comparate, con una tesi sul New Journalism americano. Direttore responsabile di Nuova Società dal 2020.

Il candidato sconfitto Paolo Damilano fa i complimenti a Stefano Lo Russo neo sindaco di Torino.

“oltre ad augurargli buon lavoro gli chiedo di prendersi cura di Torino nel momento più complicato della sua storia” scrive l’esponente del centrodestra.
“In questa strana elezione tre torinesi su cinque hanno scelto di non votare per il sindaco. Rappresentano il primo partito di Torino, che non ha voce in Consiglio Comunale. Noi non ci rassegniamo e lavorerem per coinvolgere a uno a uno tutte le torinesi e i torinesi che si sentono abbandonati dalla politica”. 

Seppure sconfitto Damilano fa i complimenti alla sua squadra: “c’è qualcosa che mi rende molto orgoglioso: il risultato di Torino Bellissima. Siamo partiti come un gruppo di torinesi coraggiosi che volevano cambiare la loro città e ci siamo ritrovati come seconda forza politica. Voglio ringraziare gli straordinari compagni di viaggio che ho avuto e che si sono uniti a noi in questo viaggio come gli amici di Progresso Torino. Dopo questo voto le due liste diventeranno un solo progetto che lavorerà per il bene di Torino”. 

E poi la sua visione di opposizione; “costruttiva che non dirà mai di no ai progetti che miglioreranno la città, ma saremo costantemente attenti perché neanche un euro del PNRR venga sprecato o usato per fare debito cattivo. Vigileremo perché le periferie abbiano finalmente il posto che meritano nelle strategie della città e che nessuno venga lasciato indietro”. 

Ma in qualche modo Damilano si smarca anche da quei rappresentanti dei partiti di destra che nel corso della campagna elettorale hanno dato l’idea di essere scomodi alleati. “Il progetto che abbiamo fatto nascere a Torino in questa corsa elettorale è il risultato di un centro che fatica a trovare rappresentanti nei partiti, e non vuole estremismi ma solo dialogo, concretezza e progetti. Torino è la città dove cominciano le cose e questa avventura è cominciata”.

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