La manifestazione delle cosiddette sentinelle in piedi, attivisti, solleva, due giorni dopo lo svolgimento sabato 29 marzo in piazza Carignano, anche uno strascico di polemiche in Sala Rossa.
Il capogruppo di Sinistra Ecologia Libertà Michele Curto afferma di aver visto Giovanni Maria Ferraris, Presidente del Consiglio Comunale e membri dei Moderati, in mezzo al gruppo che, con un libro in mano e un silenzio che voleva essere innocente, si prodigavano contro le famiglie omosessuali. «Ero lì a titolo personale e non nel ruolo istituzionale, per acquisire informazioni sul tema, che riveste carattere legislativo nazionale» ribatte, pronto, Ferraris.
Insomma, se non proprio per caso, fa capire di essere stato non per dare il proprio appoggio. Da buon moderato, si mantiene in una zona rispettabilmente grigia.
Curto, un po’ piccato, fa finta di crederci, e taglia corto. Questione archiviata? Sembrerebbe. Ma ecco che, in modo peraltro prevedibile, interviene Maurizio Marrone, capogruppo di Fratelli D’Italia, che rivendica la propria partecipazione tra i fedeli contro i gay.
«Si tratta di semplice libertà di pensiero – ribadisce baldanzoso – la manifestazione è nata in Francia da chi, volendo la famiglia tradizionale, non è d’accordo con le unioni omosessuali. La democrazia non può condannare una scelta di vita o la rivendicazione di un pensiero».
Come poi tale «libertà di pensiero» possa conciliarsi con la negazione dei diritti degli omosessuali l’attivista ex novo non lo spiega.
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