Cibo afrodisiaco per eccellenza, le ostriche sono diventate, nello scenario gastronomico, alimento prelibato e molto saporito, oltre che eco sostenibili ed estremamente versatili. Ampiamente utilizzate nelle cucine di alta qualità oggi è possibile acquistarle anche online su siti specializzati in prodotti di alta qualità come Longino.
Quando si acquistano le ostriche , è bene informarsi circa la loro provenienza e freschezza perché, trattandosi di molluschi filtratori, risentono molto dell’ambiente in cui vivono e sarà dunque necessario adottare poche e semplici regole.
Consigli utili
Il periodo migliore per mangiare e reperire le ostriche sono sicuramente quelli freddi, generalmente nel periodo che va da settembre ad aprile. La freschezza dell’ostrica si evince principalmente dal suo peso; se, infatti, conservano molto liquido vuol dire che sono vive e questo ne determina la freschezza.
In caso contrario, se non dovessero presentare acqua, se il guscio dovesse essere aperto o se emanassero uno spiacevole odore, è sconsigliato mangiarle.
Aprire un’ostrica può sembrare un’impresa ardua ma è più facile di quanto si pensi; è necessario munirsi di un apposito coltellino appuntito, cercare una fessura tra le valve, inserirvi prima la punta del coltello e man mano, con un movimento rotatorio, entrare con la lama nell’ostrica e aprirla.
Come mangiarle
Le ostriche possono essere mangiate al naturale o cotte con metodi diversi. Gli amanti del crudo preferiscono gustarle appena schiuse, avendo però prima cura di lavarle e lasciarle qualche minuto sul ghiaccio, in modo da raggiungere la temperatura ideale per assaporarle, ovvero tra i 4 e gli 8 gradi.
Per gustarle al meglio, il consiglio è quello di sorseggiare inizialmente il liquido contenuto all’interno e poi versare interamente il mollusco in bocca, evitando di toccare il guscio esterno che potrebbe avere dei residui di impurità.
Anche al naturale, le ostriche possono essere soggette a qualche modifica che consiste principalmente nel condimento; si possono, infatti, servire con pepe e limone o con scalogno marinato e pane al burro.
Per chi invece è più propenso a mangiarle cotte, il consiglio è quello di evitare tempi di cottura troppo lunghi. Le ostriche si prestano bene ad essere cucinate al vapore, fritte, gratinate o arrosto e anche in questi casi è possibile condirle con limone, pepe o anche tabasco, ponendo sempre molta attenzione alla quantità di condimento da aggiungere, per non alterarne il sapore.
Ostriche e sostenibilità
L’allevamento di ostriche è uno dei sistemi di produzione alimentare più sostenibili al mondo, capace di salvare tratti interi di costa, in quanto esse filtrano fino a 200 litri di acqua al giorno, migliorandone la qualità per la produzione delle altre specie. Non hanno necessità di essere alimentate dall’uomo e possono essere allevate anche nelle riserve naturali.