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domenica, 8 Settembre 2024

Caso Orlandi. La pista dello zio Meneguzzi. Il fratello Pietro: ”Sono senza vergogna”

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Moreno D'Angelo
Moreno D'Angelo
Laurea in Economia Internazionale e lunga esperienza avviata nel giornalismo economico. Giornalista dal 1991. Ha collaborato con L’Unità, Mondo Economico, Il Biellese, La Nuova Metropoli, La Nuova di Settimo e diversi periodici. Nel 2014 ha diretto La Nuova Notizia di Chivasso. Dal 2007 nella redazione di Nuova Società e dal 2017 collaboratore del mensile Start Hub Torino.

Dopo quarant’anni dalle carte ingiallite degli archivi vaticani spuntano ora alcune lettere che chiamano in causa Mario Meneguzzi, lo zio, da tempo defunto, di Emanuela Orlandi. La notizia, lanciata da La 7 nella serata di lunedì, apre una nuova pista, quella familiare.

Ma sarà proprio così?

Nel dettaglio l’ennesima presunta svolta parte da un carteggio tra il Vaticano e Bogotà. Carteggio in cui il segretario di Stato vaticano Agostino Casaroli chiedeva conferme a un sacerdote sudamericano (confessore della famiglia Orlandi) in merito a presunte molestie ricevute da Natalina Orlandi, sorella maggiore di Emanuela, da parte dello zio Mario Meneguzzi. Attenzioni morbose che sarebbero state confermate dal sacerdote colombiano. 

Di certo questo zio ha avuto un ruolo rilevante nella fase iniziale della sparizione di Emanuela (1983), diventando l’interlocutore con i rapitori per conto della famiglia (in numerose telefonate) e per la scelta come legale dell’avvocato Gennaro Egidio. Un personaggio ritenuto molto vicino ai servizi. Servizi segreti, in particolare il Sisde (Servizi per le informazioni e la sicurezza democratica) a cui molto lascia presumere che anche lo zio di Emanuela fosse in contatto.

In questa ipotizzata ennesima nuova pista non pare al momento emergere un collegamento, un elemento, tale da giustificare un movente alla sparizione della quindicenne cittadina vaticana. Certo se corrispondesse al vero che l’identikit di quel personaggio, identificato dal vigile come colui che parlava con Emanuela, appena uscita dalla lezione di musica, il giorno della sua sparizione, fosse proprio lo zio (di cui è stata riscontrata una forte somiglianza al disegno) le cose potrebbero cambiare.

Per ora si resta nel campo delle ipotesi , in una storia che, incredibilmente, continua dopo decenni a regalare scoop e titoloni buoni quasi sempre più a livello mediatico che per la ricerca della verità.

In realtà sono in molti ad aver indicato come protagonista del sequestro quel Renatino De Pedis, boss della Magliana, divenuto poi un prezioso consulente del cardinal Ugo Poletti.

Intanto non si fermano le voci sulla sorte di Emanuela. Quell’Emanuela, oggi quarantacinquenne, che i familiari sperano sempre di poter riabbracciare.

Il coinvolgimento dello zio, presente in alcune delle migliaia di pagine dei fascicoli che si sono accumulati in 40 anni, ha avuto l’immediata reazione di Pietro Orlandi che ha manifestato tutto il suo disgusto: e “Sono senza vergogna. Mi fanno schifo”, per quello che ritiene un modo per scaricare tutto sulla sua famiglia. Anticipando quanto comunicherà nella conferenza stampa, indetta oggi a Roma alle ore 16 presso l’associazione della Stampa. Orlandi ha inoltre sottolineato come questa sia una mera operazione per infangare la sua famiglia, chiamando in causa cugini e sorelle che non sono mai stati convocati dagli inquirenti, auspicandosi che la costituenda Commissione d’inchiesta parlamentare possa fare chiarezza anche su questo. Una Commissione che ha trovato fino ad ora molti ostacoli nel centrodestra, oltre che tra i renziani e espressamente nel Vaticano (Alessandro Diddi, promotore di giustizia, l’ha definita il mese scorso come “una perniciosa intromissione”)

Per alcuni questa pista potrebbe rientrare nell’ambito di una possibile reazione vaticana a quelle accuse che hanno chiamato in causa Papa Wojtyla e alcuni cardinali polacchi nella vicenda Orlandi.

Quel Vaticano che, a inizio anno, ha aperto un fascicolo, dopo anni di silenzi, sulla cittadina Emanuela, mettendo in moto un vortice di carte ingiallite..

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