5.5 C
Torino
giovedì, 5 Dicembre 2024

Astra compie 70 anni: una storia che affonda nelle radici operaie di Torino

Più letti

Nuova Società - sponsor
Redazione
Redazione
Nuova Società nasce nel 1972 come quindicinale. Nel 1982 finisce la pubblicazione. Nel 2007 torna in edicola, fino al 2009, quando passa ad una prima versione online, per ritornare al cartaceo come mensile nel 2015. Dopo due anni diventa quotidiano online.

Settant’anni di servizi funebri a Torino: tanti ne sono trascorsi dal lontano 15 novembre 1949, data di costituzione della Cooperativa Astra che si presenta al suo importante anniversario con un nuovo direttore commerciale, Gennaro De Fazio Aversa, e una compagine sociale completamente rivisitata all’insegna della trasparenza e della democratizzazione dei processi decisionali interni.

A raccontare la lunga storia di questa impresa è il presidente, Pier Luigi Passoni, che ricorda subito la duplice e convinta appartenenza di Astra al mondo della CNA Torino e di LegacoopPiemonte. «La nostra è una cooperativa molto radicata al quartiere e alla Circoscrizione 6 (Regio Parco -Barriera di Milano -Falchera -Rebaudengo -Barca-Bertolla –Villaretto), che ci ospita da più di quarant’anni e alla città di Torino in generale» spiega Passoni, ben consapevole del fatto che se Astra è arrivata a questa importante ricorrenza lo deve soprattutto a quella Torino operaia e umile che qui vive e che si è sempre rivolta, anche per motivi di prezzo, ai servizi funebri della cooperativa.

«Oggi molte cose sono cambiate. Non siamo più la cooperativa delle origini.Siamo cresciuti e siamo in grado di offrire un’ampia gamma di servizi per tutti i tipi di clienti, ma conserviamo buona memoria della nostra storia», spiega il vicepresidente di Astra, Adriano Sapey. La cooperativa ha affrontato grandi sfide, per trasformarsi e puntare in modo vincente sul futuro: «Negli ultimi tre anni -racconta Passoni – Astra si è svecchiata e modificata. Ad iniziare dalla sua struttura organizzativa: da cooperativa di consumo ci siamo evoluti in cooperativa di consumo e lavoro. Questo significa, innanzitutto, democrazia partecipativa del lavoro. Oggi, i nostri soci-dipendenti sono rappresentati nel Consiglio di amministrazione e coinvolti attivamente nelle strategie aziendali. Il risultato è una maggiore motivazione delle risorse umane e una maggiore efficienza della cooperativa». In altri termini, Astra è un’impresa che non ha paura di essere controllata da nessuno e che è trasparente in ogni sua decisione, sia rispetto ai suoi lavoratori che rispetto ai clienti. E questo, in un settore in cui la trasparenza non è sempre la regola, come dimostrano i tanti scandali portati all’attenzione dell’opinione pubblica dai media a livello locale e nazionale.

Torniamo, però, alle origini di Astra per meglio comprenderne la mission e la visione aziendale. La cooperativa nasce nel 1949, in via Monte Albergian, in Borgo San Paolo, altro quartiere operaio per eccellenza della Torino del secondo dopoguerra, dove aveva sede il quartier generale della Lancia, e dove operavano centinaia di piccole e medie imprese meccaniche che non di rado nascevano per iniziativa di operai stufi di stare «sotto padrone» e decisi ad autodeterminarsi: le famose «boite», nate nei garage degli interni-cortile delle case di ringhiera. E furono una decina di lavoratori espulsi dall’industria metalmeccanica, perché malati di tubercolosi, che sotto l’impulso dell’intraprendente Giuseppe Garbarino decisero di riorganizzare le loro vite tra speranze e disperazione, dando vita alla cooperativa Astra, o meglio alla Ult in quanto l’attuale denominazione verrà assunta solo nel 1954 in omaggio alla conquista dello Spazio e per fascinazione verso il prode cosmonauta sovietico Jurij Gagarin. Non ci vuole molto per capire che i riferimenti ideali di questi ex operai affondavano nella cultura di sinistra e nei movimenti di emancipazione operaia che a Torino avevano avuto le loro radici nella mutualità dell’Ottocento.

Astra, infatti, si configura sin dalla sua fondazione come cooperativa di consumo e proprio grazie al supporto offerto da Legacoop e dal sindacato della Cgil. «Probabilmente –spiega Passoni – siamo stati la prima agenzia di pompe funebri laica di Torino e questa scelta è stata la nostra forza perché c’era una Torino che faticava a riconoscersi nel tradizionale rito funebre religioso di matrice cattolica e che desiderava per i propri compianti un rito più semplice e aconfessionale». L’altro punto di forza di Astra fu il costo del funerale. Uno dei primi obiettivi che si pose la cooperativa fu, infatti, quello di calmierare i prezzi dei servizi funebri a vantaggio della classe operaia, assicurando al contempo una piena dignità alle esequie. Astra è così stata la prima azienda del settore a Torino ad offrire il servizio della cremazione del defunto che è tipicamente un rito funebre laico, anticipando di decenni una tendenza ormai consolidata.

 

 

Oggi, le cremazioni rappresentano, infatti, circa il 40%del totale dei riti funebri. Ma com’è cambiato nel corso dei decenni il mondo delle pompe funebri a Torino? «Prezzo e comunicazione urlata oggi sono prevalenti e creano non pochi problemi agli operatori corretti», dice Passoni, richiamando la necessità «di maggiori controlli pubblici nel settore». A questo proposito, il direttore commerciale di Astra, Gennaro De Fazio Aversa, ricorda che «in base al Regolamento di Polizia mortuaria e alla legge regionale8/2012», le aziende del settore devono rispettare precise regole in merito «ai requisiti del feretro, al trasporto della salma, al personale addetto alla movimentazione del feretro e devono sempre depositare la Scia presso il Comune in cui operano». Del resto, la concorrenza in questo settore si è fatta feroce. «A fronte dei 10-12 mila decessi l’anno a Torino – spiega Passoni – è letteralmente quadruplicato il numero delle agenzie di pompe funebri che dal periodo di costituzione della cooperativa Astra sono arrivate alle attuali 200».

«Siamo davvero alla guerra del prezzo» dice De Fazio Aversa, che precisa: «E questo senza considerare che un’azienda diVercelli o addirittura di Genova può accreditarsi per un servizio ad un cliente su Torino con una semplice comunicazione in Comune». Naturale, che un’azienda come Astra «che sceglie la legalità e ha conseguentemente costi maggiori paghi il prezzo più alto di questa concorrenza sleale» sottolinea Passoni che però evidenzia la grande forza dell’azienda che ha imparato a difendere a favore dei clienti la qualità dei servizi offerti.

«Astra conta su oltre 7000 soci» dice Passoni. «Chi si iscrive in vita usufruisce anche di uno sconto per i servizi funebri e per gli altri servizi e attività offerte dalla cooperativa che sono molto ampi ed hanno una marcata vocazione sociale, tipica dei valori della mutualità: viaggi e soggiorni, fisco e previdenza, assistenza legale». L’adesione è a vita, sul modello della Coop; il costo è di appena 25 euro. «Abbiamo ancora soci iscritti sin dalla costituzione della cooperativa» dichiara con orgoglio Passoni. Ogni anno abbiamo circa 200 nuovi soci (211 nel 2018), una cifra dalla quale vanno defalcati i soci deceduti. La sede principale di Astra è a Torino, in corso Giulio Cesare 99, ma la cooperativa ha anche altre due sedi, in via Monginevro 161 e in via Genova 28 e gli uffici dedicati alle attività sociali e ricreative in via Leinì, ad un isolato da corso Giulio Cesare.

«La cooperativa oggi opera con competenza e umanità in tutta la Città metropolitana di Torino, ma anche a livello regionale e nazionale», prosegue Passoni, ricordando che Astra effettua anche il trasporto delle salme all’estero,un servizio richiesto soprattutto dalle famiglie degli emigrati che desiderano riportare il defunto nel paese di origine. Partendo da una base associativa di prevalente estrazione sociale operaia, la cooperativa ha avvicinato nel tempo anche una clientela di fascia media e alta offrendo oggi funerali per ogni esperienza economica. E tra i servizi di punta, più innovativi e dedicati ai clienti più esigenti, c’è anche il «funerale ecologico» a basso impatto ambientale ed elevato valore etico: è il progetto Ecate, nato nel 2017, e da poco entrato nell’offerta ordinaria dei servizi funebri di Astra dopo due anni circa di sperimentazione e una ventina di riti funebri officiati. Il feretro è in legno non verniciato e privo di collanti, tutte le imbottiture sono in fibra naturale e le emissioni stimate di Co2 del carrofunebre e dei veicoli del corteo vengono compensate dalla piantumazione di alberi.

Tra i servizi innovativi di Astra c’è anche la «previdenza funeraria», a partire dal 2014: il servizio consente al socio di pagare il funerale in vita-anche programmando nel tempo un piano finanziario -e di depositare le proprie ultime volontà (dalla forma del rito funebre alla banda musicale alla lettura di un brano, indicando eventualmente un esecutore di fiducia delle sue richieste). «Non si tratta solo di non voler lasciare l’onere del costo del funerale ai figli o familiari – spiega Passoni – ma soprattutto di poter decidere in autonomia e libertà e in forma assolutamente riservata ogni dettaglio della propria dipartita». Come festeggerà i suoi primi 70anni la cooperativa? «Abbiamo costituito un Comitato di festeggiamenti composto da alcuni componenti del Consiglio di amministrazione,da Soci e lavoratori. Stiamo costruendo il percorso. Certamente l’anniversario permeerà le ricorrenze annuali come la Festa del socio, l’Assemblea di bilancio, e il pranzo sociale, ma vi sarà anche una grande festa del 70esimo che si terrà verso la fine dell’anno».

- Advertisement -Nuova Società - sponsor

Articoli correlati

Nuova Società - sponsor

Primo Piano