All’ennesima richiesta di denaro ha capito che non poteva più andare avanti così. Così un imprenditore abruzzese ha deciso di rivolgersi alla magistratura e la sua denuncia ha fatto partire l’indagine coordinata dai pm di Pescara Federico De Siervo e Giuseppe Bellelli che stamattina alle 6 ha portato a quattro ordinanze cautelari: due ai domiciliari e due con un obbligo di dimora. A finire nei guai l’assessore regionale alla Cultura, Luigi De Fanis, del Pdl. A finire ai domiciliari anche la sua segretario Lucia Zingariello, mentre per una funzionaria della Regione, Rosa Giammarco, direttore dell’Agenzia Regionale del Turismo di Sulmona e Alto Sangro e il responsabile di una onlus, Ermanno Falone .
I reati contestati, a vario titolo vanno dalla concussione alla truffa aggravata, al peculato. Nel mirino degli investigatori sono finiti alcuni contributi regionali per gli eventi legati al 150 esimo anniversario della nascita di Gabriele D’Annunzio.
Secondo le accuse De Fanis ha chiesto denaro sia in occasione dell’organizzazione di un concorso di musiche da film, sia per una delle manifestazioni svolte al Salone del Libro. L’importo dei fondi messi sotto osservazione dagli inquirenti è di 40 mila euro e la presunta tangente, del 10% di quattro mila.
Secondo quanto emerge dall’ordinanza del gip che ha dato il via al blitz del Corpo Forestale: «De Fanis risulta dedito a strumentalizzare la propria carica a fini illeciti, predisponendo complesse strategie di procedure amministrative, denotando, pertanto, una pervicace abitualità delittuosa tanto che è altamente probabile che compirà altri reati della stessa specie di quelli posti in essere». Fra le frasi intercettate, una particolarmente profetica della funzionaria, rivolta all’assessore: «qui andiamo tutti in galera». Non poteva saperlo, ma l’inchiesta era già in moto.
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