Se n’è andato questa mattina in via della Consolata a 79 anni. Rimane la sua musica. I suoi successi come “Sangon Blues”, “Serenata Ciucatuna”, “Montagne del me Piemont”, “Porta Pila”, Matilde Pelissero”. E tante altre.
Se n’è andata in una di quelle mattine d’inverno in cui il cielo è azzurro e la luce è balugina.
Ha fatto gavetta, si è sudato il successo, arrivato dopo tanti anni grazie a un paroliere, Leo Chiosso, quello di Fred Buscaglione, e del giornalista Piero Novelli che lo hanno fatto conoscere al pubblico.
Il suo impegno politico nasce con le sue simpatie per il Partito Comunista Italiano, ma poi la svolta leghista, che lo ha visto anche segretario della Lega Piemont.
Poi la disillusione, e il rifugiarsi nel mondo delle sette note, ultimo porto sicuro dopo la scomparsa della figlia Caterina e della moglie Lia. «La vita è un viaggio obbligato. C’è chi il viaggio lo paga per intero, chi lo paga a tariffa ridotta, chi non lo paga affatto e chi lo paga anche per gli altri», cantava Gipo.
I funerali si terranno venerdì mattina, dalle 11 alle 14, al Teatro Carignano.
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