Tav si, Tav no, Tav forse. Sono ormai mesi che sulla Torino-Lione si susseguono ipotesi differenti e interpretazioni contrastanti. Il dossier che analizza costi e benefici voluto dal ministro dei Trasporti Danilo Toninelli boccia l’opera. Ma a poche settimane di distanza dalla pubblicazione del documento il premier Giuseppe Conte cambia le carte in tavola e ribatte con un nuovo dossier a integrazione del precedente in cui i costi dell’opera e le perdite sono dimezzate. E spunta l’ipotesi di una mini Tav, un percorso rivisto e ridotto nei costi nel tentativo di accontentare tutti.
Stefano Esposito, cosa ne pensa di quanto sta accadendo nel governo su questa vicenda?
Trovo che tutto ciò sia imbarazzante. Ci troviamo di fronte a un ministro dei Trasporti che ha presentato un’analisi costi e benefici falsa e dopo che siamo stati derisi dall’Unione Europea, dalla Francia e dal mondo accademico Conte ha pensato bene di chiedere un supplemento del dossier in cui il rapporto costi-benefici è completamente diverso. In un Paese normale politici di questo tipo verrebbero cacciati. E penso che il Parlamento dovrebbe chiedere una mozione di sfiducia per Toninelli, un ministro che non si fa problemi a truccare le carte.
Ora l’ipotesi è quella di una mini-Tav, cosa ne pensa?
Che è una fregatura, un vero e proprio calcio nel sedere a Torino e al Piemonte e bisogna fare attenzione. Questo progetto che non comporterebbe un reale risparmio taglierebbe invece fuori Orbassano, che dovrebbe essere il nodo centrale dell’asse merci di tutto il nord Ovest. Nell’ipotesi di una mini Tav tutto graviterebbe attorno a Milano. Chi ha memoria storica di questi ultimi 20 anni lo sa: la Lombardia non ha mai voluto Orbassano come polo logistico, ma se il progetto verrà rivisto in questo modo a farne le spese sarà proprio il Piemonte.
Dunque sarebbe una mossa più politica che altro, giusto per non scontentare le varie anime di questo governo: dall’elettore 5 Stelle attento ai costi delle grandi opere a quello leghista favorevole al progetto…
Di sicuro c’è una grande propaganda politica dietro la questione Tav ma non credo che le divergenze tra M5s e Lega sulla Torino-Lione siano tali da far cadere il governo. Anzi penso che questo esecutivo andrà avanti a lungo anche perchè Salvini difficilmente troverà un altro alleato così docile e facilmente controllabile.
Però di sicuro il dibattito sulla Tav sta agitando molto i Cinque Stelle. Il senatore Alberto Airola ha anche minacciato di andarsene dal movimento se si asseconderà Salvini votando per il sì all’opera..
Di sicuro per il Movimento 5 stelle qualunque scelta che non sia il no totale alla Torino-Lione rappresenterebbe un problema molto serio. E Airola non ha detto quelle cose tanto per dire, ma perchè il problema c’è ed è evidente. La base 5 Stelle è No Tav e non si accontenterà di una revisione all’opera. E sarà interessante vedere cosa accadrà se dovesse passare la linea di Conte e Salvini.