Quasi due mesi di quarantena forzata, migliaia di attività ferme, milioni di Italiani costretti a casa. Il Coronavirus ha letteralmente fermato il Paese e la sua parte produttiva.
E così fra decreti “tortuosi”, limitazione agli spostamenti, droni sulla testa di chi va a correre e inseguimenti disperati sulle spiagge, gli Italiani in molti casi si sono sentiti privati della loro libertà, oltre che attanagliati da una crisi economica che secondo molti analisti, sarà la peggiore degli ultimi 100 anni.
In questo scenario triste e con sfumature apocalittiche, non mancano le segnalazioni di chi, infischiandosene delle norme anti Covid 19, continua bellamente ad esercitare la propria attività senza scrupoli.
Ci è arrivata così la fotografia raffigurante un cartello apposto in via Pietro Giuria – omettiamo il civico – nel quartiere San Salvario, a Torino, dove sul portone di un condominio è stato posizionato in bella mostra con il nome che, con un linguaggio sgrammaticato, invita eventuali clienti a chiamare due numeri di telefono, di cui uno per le ” urgenze” per fissare appuntamenti per delle prestazioni sessuali a pagamento. I residenti ci assicurano che si tratta di una prostituta, la cui attività viene svolta alla luce del sole, in barba alle norme anti contagio.
Chi ci ha inviato la foto si chiede: “Perché in questo quartiere prostitute e spacciatori possono essere liberi di fare ciò che vogliono e nessuno gli dice nulla, mentre noi siamo costretti in casa e a chiudere le nostre attività?”
Così come per la prostituzione che come si vede dal cartello, è alla luce del sole, nonostante le norme restrittive anti virus che non permetterebbero alcun contatto, anche lo spaccio, come viene denunciato in molti quartieri di Torino.