E’ passato in Consiglio comunale di Torino, con 23 voti favorevoli e due contrari, il Rendiconto dell’esercizio 2017, che chiude con un avanzo complessivo di oltre 15 milioni di euro, che vengono accantonati a copertura di rischi futuri.
«I dati confermano il percorso di risanamento dell’Ente la riduzione della spesa corrente da 1.143 a 1.102 milioni di euro, l’aumento delle entrate di cassa con un miglioramento del rapporto, rispetto all’esercizio precedente, fra accertamenti e incassi che passa dall’84% all’89%, il minor uso delle anticipazioni di Tesoreria con relativo aumento di cassa nell’esercizio 2017 di 17 milioni di euro».
«Tutto ciò permette di chiudere la gestione 2017 con un miglioramento complessivo dell’esercizio di oltre 15 milione di euro, che vengono accantonati a copertura di rischi futuri”. A conclusione di dibattito, è intervenuta la sindaca, Chiara Appendino, che rivendicando le scelte fatte dalla sua amministrazione “che hanno permesso di mettere in sicurezza il bilancio c’è ancora tanto da fare, dalla tesoreria alla ri-negoziazione dei debiti, al rivedere il rapporto con il Governo, ma nel 2017 abbiamo fatto un grande lavoro. Nel 2018 finalmente saremo più concentrati sulla programmazione di medio periodo, uscendo dalla continua emergenza».
«Un anno molto difficile, – spiega la sindaca a proposito del Rendiconto 2017 – in cui abbiamo fatto scelte impopolari, ma che hanno impedito il commissariamento della Città che avrebbe provocato gravi danni perché una Città commissariata non attrae investimenti ne’ può fare politiche di medio-lungo periodo».
Nel ricordare le difficoltà Appendino richiama il passato con i «30 milioni di buco lasciati dalla precedente amministrazione» e rimanda al mittente le accuse di essere stata “spregiudicata” nel redarre il bilancio: «Questa amministrazione ha usato il 2017 per dare le fondamenta a una azione amministrativa che finalmente comincia a dare i frutti e che permette alla Città di non essere più un curatore fallimentare. Il Bilancio 2018, anche se la sfida non è chiusa, è più facile perché nel 2017 abbiamo messo le basi per far ripartire la città da enti con basi solide. Abbiamo fatto un grande lavoro ma nulla di spregiudicato» conclude la prima cittadina che ha poi promesso di incontrare le maestre nei prossimi giorni.