di Andrea Doi
Davide Vannoni, “padre” del metodo Stamina, secondo il tribunale di Torino, «era riuscito a rendersi credibili agli occhi delle istituzioni piemontesi», compresa il presidente regionale Mercedes Bresso.
«Per quanto possa apparire strano», sottolinea il giudice Roberto Arata, nelle motivazioni della sentenza che ha prosciolto Vannoni dall’accusa di tentata truffa alla Regione Piemonte, per la richiesta di un finanziamento. Il reato è prescritto perché l’ultimo atto diretto a causare l’evento lesivo è dei primi giorni di marzo del 2008
Il giudice Arata cita nelle motivazioni un episodio del dicembre del 2007, quando Vannoni propose di curare i feriti del rogo alla Thyssenkrupp con la terapia Stamina. «In quell’occasione, la Bresso aveva consigliato al professor Stella, responsabile del centro grandi ustionati e della banca della cute, di rivolgersi a Vannoni», scrive il tribunale.
Allora Stella si rivolse ad Amoroso, responsabile del Centro regionale trapianti, per avere maggiori informazioni. Ma lui lo convinse dell’ inaffidabilità del metodo.
Il giudice scrive che questo episodio è stato “sminuito” dalla Bresso quando è stata interrogata in aula, ma che invece «appare in realtà significativo perché dimostra la credibilità generale che l’iniziativa di Vannoni, malgrado l’inverosimiglianza e la superficialità del progetto, andava riscuotendo in quel periodo».
«Vannoni non si è fatto scrupoli di piegare la tragedia Thyssenkrupp a vetrina utile al conseguimento del proprio obiettivo».