Intorno alla candidatura di Torino alle Olimpiadi 2026 c’è sempre più confusione. Dopo la notizia che esisterebbe già un pre-dossier a firma dell’architetto Alberto Sasso, molto vicino a Beppe Grillo e ai pentastellati, sulla vicenda sale la polemica.
Mentre l’opposizione in Consiglio comunale, tranne la ex grillina e oggi capogruppo di Uscita di Sicurezza Deborah Montalbano, ha assicurato alla sindaca Appendino il proprio voto in Sala Rossa, continuano a scricchiolare gli equilibri interni al gruppo M5s.
Restano sempre e solo in cinque gli oppositori ai Giochi Invernali: Damiano Carretto, Daniela Albano, Maura Paoli, Monica Pollicino e Viviana Ferrero. I cosiddetti dissidenti.
Ma vogliono chiarezza anche gli altri consiglieri Cinque Stelle: da parte del CONI e del Governo.
«Apprendiamo da alcuni organi di stampa dell’esistenza di una bozza del pre-dossier olimpico, di cui ad oggi non conosciamo il contenuto», spiega il capogruppo M5s Valentina Sganga.
«Dal momento in cui la manifestazione di interesse è stata presentata dalla Città nel mese di marzo, riteniamo sia giunto il momento per il Coni e per il Governo italiano di fare chiarezza, considerando i tempi ristretti imposti dal cronoprogramma del Cio. Il gruppo consiliare del Movimento Cinque Stelle ritiene inoltre irricevibile l’ipotesi di una candidatura congiunta Torino-Milano e rigetta al mittente qualsiasi offerta da parte delle opposizioni».
«Il gruppo consiliare del Movimento 5 Stelle al momento non ha gli elementi necessari per fare una valutazione complessiva ed oggettiva della candidatura di Torino, su cui restano dubbi e perplessità – ha sottolineato la capogruppo del M5S Valentina Sganga – Una cosa è però certa: nessuno delle minoranze consiliare pensi ora di ergersi a salvatore della Patria, la maggioranza è del Movimento 5 Stelle, come sa bene anche la sindaca, non servono stampelle».