11.7 C
Torino
lunedì, 16 Settembre 2024

Olimpiadi 2026 a Torino, M5s rifiuta l'aiuto dell'opposizione. Sganga: “Non abbiamo bisogno della stampella Pd”

Più letti

Nuova Società - sponsor
Redazione
Redazione
Nuova Società nasce nel 1972 come quindicinale. Nel 1982 finisce la pubblicazione. Nel 2007 torna in edicola, fino al 2009, quando passa ad una prima versione online, per ritornare al cartaceo come mensile nel 2015. Dopo due anni diventa quotidiano online.

Intorno alla candidatura di Torino alle Olimpiadi 2026 c’è sempre più confusione. Dopo la notizia che esisterebbe già un pre-dossier a firma dell’architetto Alberto Sasso, molto vicino a Beppe Grillo e ai pentastellati, sulla vicenda sale la polemica.
Mentre l’opposizione in Consiglio comunale, tranne la ex grillina e oggi capogruppo di Uscita di Sicurezza Deborah Montalbano, ha assicurato alla sindaca Appendino il proprio voto in Sala Rossa, continuano a scricchiolare gli equilibri interni al gruppo M5s.
Restano sempre e solo in cinque gli oppositori ai Giochi Invernali: Damiano Carretto, Daniela Albano, Maura Paoli, Monica Pollicino e Viviana Ferrero. I cosiddetti dissidenti.
Ma vogliono chiarezza anche gli altri consiglieri Cinque Stelle: da parte del CONI e del Governo.
«Apprendiamo da alcuni organi di stampa dell’esistenza di una bozza del pre-dossier olimpico, di cui ad oggi non conosciamo il contenuto», spiega il capogruppo M5s Valentina Sganga.
«Dal momento in cui la manifestazione di interesse è stata presentata dalla Città nel mese di marzo, riteniamo sia giunto il momento per il Coni e per il Governo italiano di fare chiarezza, considerando i tempi ristretti imposti dal cronoprogramma del Cio. Il gruppo consiliare del Movimento Cinque Stelle ritiene inoltre irricevibile l’ipotesi di una candidatura congiunta Torino-Milano e rigetta al mittente qualsiasi offerta da parte delle opposizioni».
«Il gruppo consiliare del Movimento 5 Stelle al momento non ha gli elementi necessari per fare una valutazione complessiva ed oggettiva della candidatura di Torino, su cui restano dubbi e perplessità – ha sottolineato la capogruppo del M5S Valentina Sganga – Una cosa è però certa: nessuno delle minoranze consiliare pensi ora di ergersi a salvatore della Patria, la maggioranza è del Movimento 5 Stelle, come sa bene anche la sindaca, non servono stampelle».

- Advertisement -Nuova Società - sponsor

Articoli correlati

Nuova Società - sponsor

Primo Piano