«Il tributo che la nostra città paga al terrorismo internazionale è alto» e «ancora una volta si è confermata la strategia del terrorismo internazionale». Scrive così il sindaco di Torino Piero Fassino nella lettera indirizzata ai dipendenti comunali dopo l’attacco al museo del Bardo di Tunisi, che ha coinvolto tra gli altri alcuni lavoratori di Palazzo Civico. «Sei persone sequestrate, una assassinata, due ferite, una dispersa» è il bilancio, ma «si aggiorna di ora in ora». Nella missiva Fassino assicura che c’è un «contatto costante con l’Ambasciatore italiano a Tunisi, con il Ministro degli Esteri e con il Presidente del Consiglio» ed annuncia di aver raccolto la solidarietà del Segretario Generale dell’Onu Ban Ki Moon, in questi giorni ospite della città per l’annual retreat delle Nazioni Unite. Il primo cittadino invita alla coesione e alla solidarietà, considerati gli unici strumenti per resistere al terrorismo: a questo scopo è stata indetta per stasera una manifestazione in piazza Palazzo di Città in ricordo delle vittime e «per dire che Torino non ha paura e non si piega».