Tu che l’hai conosciuto, ti spaventa il clima di odio che c’è di nuovo in Italia?
«Mi fa orrore. Guarda, io leggo i titoli dei giornali e non vado più all’interno perché ho orrore per quello che può succedere di nuovo. Che qualcuno cominci di nuovo a sbagliare la strada. Speriamo che la sbaglino in pochi. In politica, come nel resto della vita, non è possibile solo apparire, per essere. Per farlo si cerca di sorprendere, spesso attivando sentimenti non virtuosi delle persone. Come la paura e l’odio. Immagini Togliatti, Nenni, Moro, La Malfa che si dicono le parolacce in televisione, che fanno i divi? Non sono un nostalgico dei tempi andati, il presente mi interessa, ma sono un convinto assertore dei valori fondanti la politica e la vita».
Ho voluto riprendere per intero un passaggio dell’intervista di Walter Veltroni a Giuliano Montaldo, indimenticabile regista di “Sacco e Vanzetti”, apparsa sul Corriere della Sera. Mi sembra che possa diventare il manifesto delle preoccupazioni vissute da una parte degli italiani in questa strana estate, quando il “capitano”, dopo mesi di narcisismi, estremismi e aggressioni verbali a mondo e dintorni, si è fatto “caporale”, come un Hitler qualunque, ha chiesto i pieni poteri, confondendo le sue notti (troppe) dei selfie per la “notte dei lunghi coltelli. Classica e puntuale riproposizione della Storia da dramma in farsa. E Matteo Salvini non poteva mancare questo appuntamento.
Un’occasione troppo ghiotta per chi ha scelto di apparire per essere, a costo di confondere la strada e di farla sbagliare a tanti, ignari che dall’odio e dalla paura nasce anche l’autodistruzione.