L’arcivescovo di Torino Cesare Nosiglia presenterà domani, sabato 12 aprile, il logo dell’ostensione della Sindone, in programma nel capoluogo subalpino nel 2015. Il tanto atteso annuncio sarà dato, dalla massima autorità religiosa del locale, durante la festa diocesana della gioventù, che si svolgerà nel Palasport di parco Ruffini alle 20,30. Assieme a lui, per l’occasione, membri e rappresentanti del Comitato per l’ostensione, creato dalla commistione di membri della diocesi di Torino, di enti locali, di fondazioni bancarie e della direzione regionale dei Beni Culturali.
Ma questa non è l’unica occasione in cui Nosiglia darà il proprio supporto alla festa dei giovani cristiani, dal momento che nel pomeriggio, alle 17,30, sarà assieme a loro davanti all’ospedale Cottolengo, per rincuorare i malati ricoverati. Una scelta tutt’altro che casuale, anzi simbolica. Tema portante dell’ostensione 2015, infatti, sarà l’attenzione alla sofferenza e alle ultime generazioni.
Insomma, una bella campagna pubblicitaria per quello che si preannuncia essere un evento mondano oltre che religioso, con tanto di logo (sicuramente azzeccatissimo e creato dai migliori designer) e sfoggio di buoni propositi. Un dubbio, però, sale spontaneo: chissà se, tra i disperati guardati con tanto amore e compassione da Nosiglia sono compresi anche gli appartenenti alla “lobby gay” che «vuole appiattire le diversità, omologare tutto fino a trattare l’identità di uomo e donna come pure astrazioni». Parole che lo stesso arcivescovo, meno di dieci giorni fa, pronunciava senza vergogna.
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