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martedì, 3 Dicembre 2024

La delibera di Sacco non arriva. Foglietta: “Per i commercianti impossibile organizzare ripartenza”

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Giulia Zanotti
Giulia Zanotti
Giornalista dal 2012, muove i suoi primi passi nel mondo dell'informazione all'interno della redazione di Nuova Società. Laureata in Culture Moderne Comparate, con una tesi sul New Journalism americano. Direttore responsabile di Nuova Società dal 2020.

Dovevano essere i giorni che preparavano al grande rilancio del commercio di Torino, il lockdown per l’emergenza Coronavirus. Lo aveva annunciato ieri l’assessore Alberto Sacco che al termine di una lunga commissione consiliare aveva illustrato con tanto di slide le iniziative per bar, ristoranti e negozi discusse anche con le associazioni di categoria.
Insomma, mancava solo l’approvazione della delibera che sarebbe dovuta arrivare questa mattina durante la riunione di giunta. Eppure a scorrere l’elenco degli atti votati non si trova traccia della delibera decantata da Sacco.
Insomma, per ora i proclami restano solo sulla carta, con buona pace di chi gestisce una attività commerciale che potrebbe trovarsi a riaprire tra pochi giorni senza chiare direttive.
Come racconta la vicecapogruppo, in consiglio comunale a Torino, del Partito Democratico Chiara Foglietta: “In molti mi stanno chiedendo informazioni per poter organizzare la riapertura delle loro attività, ma al di là dei proclami ad oggi non c’è ancora nulla di concreto. Se davvero il Piemonte dovesse riaprire il 18 non basterebbero i giorni per organizzare lo spazio dei Dehors e la sanificazione”.
Foglietta si chiede anche come mai ai proclami della vigilia non è seguito davvero il voto in giunta. “Ieri era tutto pronto, ora mi piacerebbe capire da cosa dipende il rallentamento dei lavori. Perché o la giunta Sto arrivando! già che la Regione non concederà di aprire il 18, o la delibera non trova d’accordo le associazioni di categoria, contrariamente a quanto era stato detto ieri. O – prosegue Foglietta – peggio ancora la delibera in realtà non c’è”.
“Fatto sta che ancora una volta ci hanno detto una cosa e ne hanno fatta un’altra” conclude Foglietta.
Intanto i commercianti e ristoratori di Torino continuano ad aspettare e contare i giorni che passano, con la crisi che aumenta.

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