Una nuova spada di Damocle pende sul capo del presidente del Consiglio Enrico Letta. Questa volta, dopo l’ennesima minaccia di staccare la spina a questo esecutivo, il pomo della discordia è rappresentato dalla legge elettorale.
A tenere in scacco il governo ci pensa il neo eletto segretario del Partito Democratico Matteo Renzi, tanto per cambiare: «Senza legge difficile immaginare uno spazio di speranza per questa legislatura. Se non si approva salta tutto».
«L’accordo è complicato ma possibile», il giovane di Firenze chiude così la discussione, specificando che lo sbarramento allo 0,5% «non può far saltare accordo»
Renzi continua a difendere il parto definito ormai “mostruoso” da costituzionalisti e giuristi tra cui Stefano Rodotà che lanciano un appello per bocciare quello che definiscono «una riformulazione della vecchia legge elettorale, il cosiddetto Porcellum»: «Con la riforma elettorale – aggiunge il segretario del Pd – si rafforza il rapporto tra cittadino ed eletti». E critica chi definisce l’Italicum come il figlio del Porcellum di cui riproduce tutti i vizi: «Chi dice che la legge presentata è come il Porcellum – ribadisce Renzi – “vive sulla luna”. A chi vuol mettere i bastoni fra le ruote – avverte – noi diciamo: “Andiamo avanti”».
«Siamo a un bivio straordinario – spiega Renzi – se imbocchiamo la strada delle riforme sarà più semplice, anche per quanto riguarda il lavoro e lo sviluppo, se si affossa questa possibilità di riforme diventa davvero delicato immaginare uno spazio di speranza per questa legislatura».
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