Ne ha per tutti Beppe Grillo, che dal comizio organizzato a Genova in piazza della Vittoria urla la sua indignazione. E non poteva essere altrimenti per quello che è chiamato V-Day3 ma che su Twitter è stato “taggato” con #andiamoOltre. Un hashtag che comunque non è riuscito ad andare oltre al quarto posto nei trend del social network, surclassato da #PeoplesChoice, #VogliamoAnnalisaComeCoachAdAmici e da #AtalantaRoma.
A Genova erano tanti, «200mila» secondo Beppe Grillo, 60mila secondo altri. In pochi comunque si sbilanciano a fare stime, la piazza era piena circa per metà, e con il freddo pungente di Genova probabilmente non è poco.
Da Pertini a Napolitano, a Papa Francesco
Grillo spazia dall’impeachment per Napolitano, che «se ne deve andare: si è raddoppiato la carica e ha distrutto i nastri con le intercettazioni con Mancino. Rimarrai solo Napolitano, tradirai da solo l’Italia», alla membership onoraria del Movimento 5 Stelle per Papa Francesco: «siamo andati oltre la piazza, ma ricordatevi quando è nato il Movimento, è nato il 4 ottobre, il giorno di San Francesco, siamo arrivati prima del Papa Francesco. Quindi lui ci ha copiato un pochino, anche lui è grillino». Non tralascia nulla il comico genovese, che ricorda come in quella piazza tenne un discorso storico Sandro Pertini, in fondo paragonandosi un po’ a lui: «È stato l’ultimo a parlare qui in piazza della Vittoria a Genova, parlò qui contro il governo Tambroni. Se fosse vivo verrebbe qui a parlare anche lui».
I giovani non devono scappare
Grillo ha pronta la sua ricetta per salvare il Paese: abolire i senatori a vita, fare un referendum per uscire dall’Euro («se non si può fare cambieremo la Costituzione»), cercare di evitare la fuga di giovani all’estero: «Non voglio un Paese che fa emigrare i giovani, i nostri figli non devono emigrare. Voglio un Paese che fa restare i nostri figli in Italia. Non dovete andare via, dovete cospirare». Ricorda anche le aziende italiane svendute, e poi propone di tornare ai dazi per il commercio: «Metteremo di nuovo un dazio sui nostri prodotti, voglio tutelare i nostri prodotti. I cinesi importano in Europa 300 miliardi di prodotti».
Politici e ospiti
E i politici? Ce n’è ovviamente anche per loro: mentitori, vigliacchi a cui bisogna dare l’estrema unzione, che cercano di dissanguare una nazione allo stremo, con cui non si alleeranno mai. Insomma, Grillo parla di tutto quello di cui non ha parlato in questi mesi, come lo “rimprovera” il deputato M5S Alessandro Di Battista: «Nei primi mesi non abbiamo comunicato bene, certo anche Beppe è stato poco presente in questi mesi».
Sul palco c’è stato spazio anche per Gianroberto Casaleggio, braccio destro del comico genovese, salta invece il previsto collegamento con Juliane Assange, ufficialmente per “problemi tecnici” ma pare per motivi di sicurezza. Tocca poi al premio Nobel Dario Fo, presente tra il pubblico, che “duetta” con Grillo. Fo invita a «rovesciare tutta la baracca» e lo dice citando un lazzo della moglie Franca Rame, alla quale la piazza tributa un lungo applauso dopo il suo urlo accorato: «Francaaaa». E prosegue, rovesciare la baracca ma «ricordando – sottolinea Fo – che siamo democratici anche se non siamo moderati». Anche lui punta il dito contro quei politici responsabili: «Il fulcro del problema sono i politici e la politica. E poi ci si meraviglia se il 40% dei consensi va al partito i cui elettori si rifiutano di votare».
I saluti
Infine, De André canta De André: Cristiano tiene un breve concerto al termine del comizio. Tra i brani cantati anche “Nella mia ora di libertà” scritta da Fabrizio De André e tratta dall’album “Storia di un impiegato” la cui strofa «Nonostante vi crediate assolti siete per sempre coinvolti» campeggiava su una tensostruttura allestita nella piazza.
Grillo poi ringrazia i presenti commosso per la partecipazione: «Riuscire a fare una manifestazione così a Genova, nella mia città mi ha commosso. Grazie. Siete stati splendidi – ha aggiunto – avete resistito al freddo. È stato toccante, non lo dimenticherò mai». Ora l’obiettivo sono le elezioni europee.
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