“Dei 700 milioni residui che il provvedimento dovrebbe mettere in campo dopo lo stralcio del Bonus Piemonte non abbiamo trovato traccia. Le risorse nuove ammontano a circa 50 milioni, tutto il resto sono fondi europei che devono essere ancora spesi, perché la programmazione scade fra due anni. Il nostro giudizio è negativo: manca una visione di politica industriale, vediamo solo misure di natura emergenziale. E’ un peccato, se non verranno accolte alcune delle nostre proposte questa sarà una occasione persa”.
Così Raffaele Gallo (Pd), il primo dei numerosi relatori di minoranza del Riparti Piemonte, approdato oggi nell’Aula del Consiglio regionale. “Sul fronte della semplificazione in edilizia – afferma Gallo – non siamo d’accordo su alcune misure che poco hanno a che fare con la tutela del suolo e la riduzione suo consumo, per noi elementi inderogabili, che difenderemo sempre. E’ presente una grave ipoteca per i borghi alpini con grave danno per un paesaggio per il quale siamo conosciuti nel mondo, addirittura con la possibilità di abbattere e ricostruire con sagoma diversa”.
“Il Riparti Piemonte – rimarca – azzera completamente le risorse a disposizione della Regione per i prossimi anni e non tutela le nuove povertà. Approvandolo nella forma attuale verrebbe persa una occasione molto importante per il Piemonte”.
