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martedì, 3 Dicembre 2024

Fonsai, condannati Salvatore Ligresti e la figlia Jonella

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Nuova Società nasce nel 1972 come quindicinale. Nel 1982 finisce la pubblicazione. Nel 2007 torna in edicola, fino al 2009, quando passa ad una prima versione online, per ritornare al cartaceo come mensile nel 2015. Dopo due anni diventa quotidiano online.

di Moreno D’Angelo

Il tribunale di Torino ha condannato l’ex patron del gruppo assicurativo Fondiaria-Sai a sei anni di reclusione e al pagamento di una pena pecuniaria di 1,2 milioni di euro. L’anziano e storico finanziere non era presente in aula al momento della lettura della sentenza. Le accuse sono di falso e manipolazione del mercato. Anche se era presidente onorario, la condanna ha riconosciuto il ruolo guida di Ligresti nel gruppo come “amministratore di fatto”, per il quale il pm Marco Gianoglio, al termine della requisitoria, aveva richiesto una pena di 7 anni e tre mesi.

Con le stesse motivazioni del padre è stata condannata a 5 anni e 8 mesi, con un milione di euro di multa, anche la figlia Jonella, ex presidente del gruppo assicurativo FonSai.

Tra i condannati c’è l’ex ad di Fonsai Fausto Marchionni con una pena di 5 anni e 3 mesi.

Al centro della pesante sentenza vi è il buco di 800 milioni di euro nei bilanci del gruppo assicurativo, che ha portato a un doppio aumento di capitale e alla fusione con Unipol. La condanna, emessa dal collegio presieduto da Giorgio Gianetti, tiene inoltre conto delle gravi omissioni con cui i responsabili del gruppo hanno sottostimato le riserve sinistri riscontrate nei bilanci 2010 di FonSai e Milano Assicurazioni per un valore di oltre 500 milioni di euro. Questo fornendo false comunicazioni sul reale quadro finanziario del gruppo. Tali elementi, risultati dalle indagini del Nucleo di Polizia Tributaria delle Guardie di Finanza di Torino, partono da quanto è emerso nel rapporto Consob sul gruppo assicurativo prima della fusione con Unipol.

Tali anomalie e scorrettezze contabili finanziarie hanno comportato danni agli azionisti che sono stati valutati nella misura di 251 milioni di euro.

E’ stato invece assolto Antonio Alarico “manager e uomo di fiducia” di Salvatore Ligresti.

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