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martedì, 3 Dicembre 2024

Fiat un altro anno di “cassa” per Mirafiori. Fim e Uilm niente tavolo unico con la Fiom

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Nuova Società nasce nel 1972 come quindicinale. Nel 1982 finisce la pubblicazione. Nel 2007 torna in edicola, fino al 2009, quando passa ad una prima versione online, per ritornare al cartaceo come mensile nel 2015. Dopo due anni diventa quotidiano online.

Mamma Fiat mette ancora in cassaintegrazione i suoi figli. Un ulteriore anno di “cassa” per gli operai di Mirafiori, a partire dal 24 febbraio fino al 22 febbraio del 2015. Ben 730 tute blu delle Presse resteranno a casa, secondo l’azienda per una ristrutturazione. Diverso avviso il segretario Fiom di Torino Federico Bellono: «Gli ulteriori dodici mesi di cassa sono strettamente legati – dice – all’incertezza relativa ai tempi di avvio degli investimenti alle Carrozzerie».
Intanto la Fim e la Uilm hanno bocciato la proposta Fiom di un tavolo unico sulla Fiat. «La Fiom – spiega Eros Panicali, segretario nazionale della Uilm – non ha condiviso nè il contratto né la piattaforma, il rinnovo del contratto sarà dentro a quel percorso».
«Abbiamo scritto un mese e mezzo fa una lettera chiara alla Fiom – aggiunge Ferdinando Uliano, segretario nazionale della Fim – a cui continuano a non dare risposte. Gli accordi che abbiamo fatto hanno dato risposte anche salariali ai lavoratori, è la Fiom che non sta dando alcuna risposta ai lavoratori. Abbiamo una trattativa aperta e una piattaforma chiara, abbiamo definito gran parte degli aspetti normativi, c’è una difficoltà a concludere la parte salariale. Abbiamo messo in campo delle iniziative e cercheremo di modificare la posizione della Fiat».
La Fiom aveva scritto agli altri sindacati e al Lingotto, per chiedere un’assemblea unitaria per mettere a punto una proposta comune su occupazione e salario da presentare poi all’azienda. «Basta tavoli separati che non portano a nulla – dice Michele De Palma, coordinatore Fiom della Fiat, dopo l’incontro con il responsabile delle Relazioni Industriali, Pietro De Biasi – Tutte le nostre preoccupazioni sono confermate – ha detto De Palma- non ci sono elementi di garanzia per i lavoratori. Non c’entra il piano di maggio, noi abbiamo posto la questione di cosa accade oggi».
«Al di là del contratto specifico di primo livello – continua De Palma – l’azienda continua a fare incontri separati sia con i delegati sia con le organizzazioni sindacali, mantenendo un doppio regime di diritti tra i sindacati».

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