Sono circa 200 i senza tetto che dall’inizio dell’emergenza Covid 19 sono ospitati a Torino in Borgo Dora, all’Arsenale della Pace, sede principale del Sermig, il movimento fondato nel 1964 da Ernesto Olivero, gia’ candidato al premio Nobel per la Pace. Una realta’ oggi diffusa in tutto il mondo, con 3420 progetti di sviluppo nei 5 continenti, e con altre due sedi a San Paolo del Brasile e in Giordania. I 200 ospiti sono gli utenti abituali dei servizi che l’Arsenale offre ogni giorno, dalla mensa agli ambulatori medici ai servizi di accompagnamento educativo e psicologico al rifugio notturno.
“Da quando il diffondersi dell’epidemia ci ha costretti ad un isolamento preventivo – dicono i responsabili della Fraternita’ della Speranza, un gruppo di famiglie, giovani e sacerdoti che vivono stabilmente nella struttura che un tempo era l’arsenale militare di Torino – l’Arsenale si e’ svuotato di tutte le attivita’ di volontariato, di tutti i servizi educativi e formativi. Subito ci siamo detti pero’ che non potevamo chiudere la casa a donne e uomini che non hanno dove vivere: donne maltrattate, mamme con bambini, giovani scappati dalla guerra, uomini senza casa, anziani che si sono affidati a noi e non hanno altra famiglia che questa e abbiamo scelto di tenere aperte tutte queste accoglienze”.
Gli ospiti, che rimangono dentro la struttura 24 ore su 24 rispettando il “lockout”, sono divisi in piccoli gruppi e in spazi ben delimitati. Le giornate sono scandite da attivita’ e da proposte per trascorrere le ore senza farsi travolgere dalla noia. La condivisione della vita con un gruppo cosi’ numeroso ha reso necessario proteggere tutti il piu’ possibile, utilizzando tutti i presidi sanitari consigliati, essere attenti all’igiene e sanificare con cura tutti gli spazi abitati. Un impegno molto gravoso sia dal punto di vista umano che economico. Molto impegnativo e’ anche un altro servizio attivato in questi giorni, quello della distribuzione alimentare di emergenza per le persone che vivono nel quartiere, spesso anziane e sole o comunque in difficolta’ economiche.
“La richiesta e’ molto grande – dicono al Sermig – e richiede davvero tante risorse”.
Da qui l’appello: serve soprattutto un sostegno economico, ma anche materiali: cibo a lunga conservazione, prodotti per l’igiene personale e degli ambienti e materiali per neonati, prodotti per la sanificazione. Sul sito dell’Arsenale (www.sermig.org) tutte le informazioni per dare una mano.