Un altro avvistamento per Elena Ceste, scomparsa da Motta Costigliole d’Asti lo scorso 24 gennaio. Questa volta a parlare è una donna che dice di averla vista a Torino, nuovamente. Tempo fa altre segnalazioni poi smentite. Prima su un pullman a Falchera vicino a Borgo Vittoria, quartiere in cui Elena ha vissuto fino al suo matrimonio. Poi quel video sulla linea “4” con quei fotogrammi che ritraevano una donna che assomigliava alla Ceste.
E ogni volta la speranza si riaccende. Ma ogni volta anche la credibilità di quelle telefonate che dicono che la Ceste si trova nel capoluogo piemontese si affievolisce.
Intanto nuovi elementi vanno ad aggiungersi a quello scenario nebuloso che circonda tutta la vicenda rendendola un giallo a cui non si riesce a scrivere la parola fine.
Michele Buoninconti, il marito di Elena, pare che riceva delle lettere da una donna, ex membro di una setta, che dice come nei comportamenti della mamma di quattro figli rivede se stessa. Dunque quell’estraniarsi dalla realtà, quella depressione, non sarebbero altro che le spie della decisione di Elena di entrare in una setta.
Ciò non farebbe altro che avvalorare la tesi secondo cui la donna di Motta avrebbe lasciato la sua famiglia, abbandonando la sua vita precedente, per espiare un qualche “peccato”, forse quella relazione avuta con un altro uomo, per unirsi a una setta, come detto, religiosa. In questa direzione, che gli inquirenti non escludono, spingerebbe anche il dettaglio dei vestiti abbandonati nel giardino di casa: un modo per spogliarsi del passato e iniziare una nuova vita.
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