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venerdì, 22 Settembre 2023

Coronavirus, Nursind Piemonte lancia l’allarme: “Servono infermieri”

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Il sindacato degli infermieri, Nursind, lancia l’allarme per la situazione Coronavirus in Piemonte, dopo l’aumento dei casi negli ospedali del territorio. Con gli infermieri in prima fila.

Spiega Francesco Coppolella il segretario Regionale Nursind Piemonte: «Non aver previsto un immissione massiccia di nuovi infermieri comporterà gravi conseguenze. gli infermieri in prima linea quelli più esposti degli applausi e degli elogi non sappiamo più che farcene».

«Grande preoccupazione per i colleghi impegnati in prima linea nei pronto soccorso ma non solo – continua Coppolella – Si moltiplicano i casi di pazienti risultati positivi e di conseguenza quelli di colleghi posti in isolamento domiciliare per essere venuti a contatto con loro».

«Situazione che ha visto coinvolti già diversi ospedali. Molinette, dove tutti i colleghi del turno pomeridiano di ieri è stato posto in isolamento ad esempio o i colleghi del San Luigi anch’essi posti in isolamento domiciliare sempre nella giornata di ieri», aggiungono dal sindacato.

«Ci chiediamo chi coprirà i turni considerato anche che i carichi di lavoro continueranno ad aumentare e probabilmente anche gli infermieri che saranno posti in isolamento visto il rischio – prosegue il segretario –   Prenderemo infermieri dalle sale operatorie facendo saltare gli interventi? Prenderemo infermieri dai reparti senza poter poi assistere i degenti? Qual è la strategia dell’unità di crisi? Colleghi che non sono neanche potuti tornare a casa vivendo insieme ad altre persone e poste in isolamento in altri luoghi. Colleghi che hanno a casa persone con malattie croniche che rischiano di più».

«A fronte di una situazione che peggiorerà seppur con tutte gli interventi posti in atto, non aver previsto un immissione massiccia e straordinaria di infermieri tempestiva e preventiva che noi rivendichiamo dall’inizio è un atto irresponsabile poiché situazione ampiamente prevedibile e di cui ci assumerà le responsabilità se non si corre presto ai ripari».

«Colleghi che non percepiscono neppure l’indennità di malattie infettive nonostante abbiano un rischio elevato. A fronte di una nostra richiesta, avanzata da tempo, arrivano solo elogi ed applausi di cui non sappiamo più che farcene. La celebre frase armiamoci e partire sembra calzare bene in questo caso. Sono stati annunciati letti di terapia intensiva e ospedali dedicati, ci chiediamo con quale personale. noi non ci stiamo. e’ il momento di investire sulla più grande risorsa umana e professionale che sta gestendo questa emergenza.

«Se non ci saranno provvedimenti urgenti, pur comprendendo il momento, non esiteremo ad avviare, responsabilmente, azioni di protesta», concludono dal Nursind.

Paolo Bogliano

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