Centoquarantuno persone arrestate nel carcere minorile Ferrante Aporti, il 74% dei quali stranieri: sono questi i dati resi noti oggi a Palazzo Civico da Maria Pia Brunato, la garante dei diritti dei detenuti di Torino. Numeri allarmanti, resi noti nel corso di una riunione delle commissioni Pari Opportunità e Servizi Sociali, presiedute rispettivamente da Domenica Genisio e Lucia Centillo, in cui è stato presentato uno studio svolto dal “Centro per la Giustizia Minorile in Piemonte, Valle d’Aosta, Liguria a provincia di Massa Carrar”.
Su 141 persone, 43 provengono da fuori città. Gli stranieri provengono, per la maggior parte dei casi, da Marocco, Senegal e Romania. La maggior parte degli arresti, 91, sono causati da reati contro il patrimonio. I motivi principali sono stati la custodia cautelare, (cinque italiani e diciassette stranieri provenienti dal Centro di Prima Accoglienza), l’aggravamento della misura coercitiva (due italiani e 22 stranieri) e i trasferimenti da altri istituti.
Anche nel Centro di Prima Accoglienza “Umberto Radaelli”, nel 2013 gli ingressi sono aumentati di circa venti persone, arrivando a 167. In prevalenza si è trattato di stranieri e nomadi, con un 36% di marocchini, 23% di romeni e – con forte incremento rispetto al 2012 – 27% di senegalesi e centroafricani. Le Commissioni consiliari proseguiranno nel prossimo periodo il monitoraggio della situazione nel sistema penitenziario torinese, organizzando sopralluoghi e incontri con i titolari delle direzioni carcerarie.
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